Month
Giugno 2011

Diritti Tv Calcio: il governo da ragione alle grandi squadre

Nella guerra per l’assegnazione dei diritti televisivi tra i cinque grandi club di calcio di Serie A e le altre piccole squadre scende in campo il governo che sceglie di schierarsi apertamente accanto alle società più ricche. Il Sole 24 Ore, in un articolo di stamane di Daniele Lepido, riporta di avere avuto accesso a un documento dell’esecutivo e del Ministero dello sviluppo economico che risponde alle richiesta da parte di Milan, Juventus, Inter, Napoli e Roma sulla definizione concreta dei “bacini d’utenza e dei tifosi” sulla quale si gioca la querelle tra i club di Serie A.

Gentiloni (PD): “Alle tv locali i canali del beauty contest del digitale terrestre”

Il PD lancia una serie di proposte per sbrogliare l’intricata vicenda dell’asta LTE, che potrebbe fruttare allo Stato 2,4 miliardi di euro dalla vendita delle licenze delle frequenze tv. E che invece è totalmente bloccata a causa dell’atteggiamento ostruzionista da parte delle compagnie della telefonia mobile (che vorrebbero acquisire dei canali liberi) e anche da parte delle tv locali (che non intendono liberare le frequenze senza un adeguato indennizzo).[…]

Bernabè (Telecom Italia): “No alla banda larga di Stato”

No alla banda larga di Stato. Per il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabé, un intervento diretto del pubblico porterebbe la situazione indietro di 15 anni al Ministero delle Poste e telecomunicazioni. «Da nessun’altra parte c’è un intervento diretto del pubblico. Ma se lo Stato vuole tornare ad essere imprenditore va benissimo: ha Infratel e lo faccia per conto suo», afferma Bernabé, in un colloquio con il ‘Corriere della Sera’.[…]

Asstel: telco pronte a disertare l’asta LTE per le frequenze tv

Asstel, l’associazione delle società delle telecomunicazioni, scrive a Berlusconi, Tremonti e Romani: notificano le preoccupazioni per la procedura dell’asta LTE che andrà togliere ingenti risorse al settore delle comunicazioni, senza garantire certezza sull’utilizzabilità delle frequenze e sul ritorno dell’investimento. Le compagnie della telefonia mobile sono quindi pronte a disertare l’asta per le frequenze tv che potrebbe fruttare allo Stato circa 2,4 miliardi di euro.[…]