Da un articolo di P.A. sul corrierecomunicazioni.it del 12/04/2011:
Secondo i dati di Enter, il nostro paese è al 14esimo posto nella classifica mondiale con 5.097 punti d’accesso wireless, 2mila in meno della Turchia. Lombardia, Trentino Alto Adige e Lazio regioni più dinamiche.
Trentino Alto Adige e Lombardia sono le regioni italiane che registrano la densità più alta di punti di accesso a internet senza fili (hotspot). Secondo un’analisi comparativa condotta da Enter, operatore di telecomunicazione e progetti digitali del gruppo Y2K, i 5.097 hotspot dell’Italia sono concentrati soprattutto in Lombardia (26%), Lazio (13,1%), Emilia-Romagna (10,1%), Toscana (8,6%) e Veneto (7,1%). L’indagine mette in evidenza il ritardo italiano nei confronti del resto del mondo, dove l‘Italia si piazza al quattordicesimo posto, con duemila punti di accesso in meno della Turchia (10° posto) e 1.300 di Taiwan (11° posto). L’Italia è lontanissima dai vertici della graduatoria mondiale dominata dal Regno Unito con quasi 113mila punti di acceso wi-fi a internet.
“L’analisi della diffusione di wireless pubblico – dice Nicola Sciumè, amministratore delegato di Enter – fotografa un Paese fortemente penalizzato dal gap infrastrutturale. Molte regioni a vocazione turistica non hanno ancora colto le potenzialità di una connessione diffusa, mentre le aree con più hotspot pubblici sono ancora lontane dai numeri fatti registrare all’estero. In questo scenario emergono due elementi di riflessione: da un lato lo sforzo del Governo per dare concretezza all’operazione Banda larga, dall’altro l’interesse crescente delle Pubbliche amministrazioni per la diffusione di bolle wi-fi in cui abilitare la navigazione libera”.
“L’apertura di credito – prosegue Sciumè – arrivata dal Governo, frutto anche della pressione che gli utenti di Internet hanno saputo attivare, può dare nuovo impulso alla diffusione di hotspot pubblici ma ripropone con maggior forza il tema della net neutrality e della capacità di produrre contenuti pertinenti a questo canale. Gli operatori tlc hanno certamente la responsabilità dell’innovazione ma la chiave di volta tecnologica risiede nella capacità di integrare i servizi della PA con la sete di interazione degli utenti: sanità, mobilità ed educazione sono i campi in cui l’Italia si gioca la possibilità di fare uno scatto in avanti rispetto ai concorrenti europei”.
L’analisi di Enter ha rilevato che in Trentino Alto Adige esiste un rapporto tra la popolazione residente e punti di accesso wi-fi a internet di 1 ogni 6.387 residenti. Una densità inferiore di 1.000 abitanti circa in Lombardia (1/7.399 residenti). Con numeri simili troviamo al terzo posto il Lazio (1/8.480 abitanti) e al quarto l’Emilia-Romagna (1 hotspot ogni 8.486 abitanti). Densità non molto diverse si riscontrano pure in Toscana (1/8.516 abitanti – 5° posto) e Valle D’Aosta (1/8.524 abitanti – 6° posto). Le situazioni che rivelano la maggiore carenza di punti di accesso a internet sono la Basilicata e il Molise con una densità di, rispettivamente, 1 hotspot ogni 49 mila abitanti e 1 ogni quasi 46 mila residenti. Abbastanza indietro risulta la Puglia, terzultima con un accesso wi-fi ogni 36 mila abitanti circa. In coda le altre regioni del Sud: nell’ordine Calabria (16° posto – 1/24.504 abitanti), Sardegna (15° posto – 1/21.170 abitanti) e Campania (14° posto – 1/20.225 abitanti). Peggiore regione del Nord Italia è il Piemonte con un hotspot ogni 18.682 abitanti. Migliore regione meridionale la Sicilia con rapporto di 1 punto accesso wi-fi alla rete ogni 17.883 residenti.
In termini assoluti la Lombardia guida la graduatoria nazionale con 1.328 hotspot, seguita da Lazio con 670, Emilia-Romagna con 518, Toscana con 438 e Veneto con 363. Appena 7 ne risultano ad oggi in Molise e 12 in Basilicata. Enter ha analizzato poi la presenza degli hotspot anche per tipologia di localizzazione. Negli spazi/uffici pubblici (179 hotspot in tutta Italia) si mettono in evidenza Emilia-Romagna (43 hotspot) e Sicilia (23).
Negli hotel, dove l’Italia è sesta al mondo (2.449 hotspot), il numero più elevato di punti di accesso wireless a internet si rileva nel Lazio (385) e a seguire in Lombardia (347), Emilia-Romagna (308) e Veneto (265). Nei ristoranti e nei caffè l’Italia non eccelle. Per i caffè è prima l’Emilia-Romagna (39), seconda la Lombardia (32), terza la Toscana (31). Negozi e centri commerciali sono dotati di hotspot soprattutto in Lombardia (43), Lazio (33), Emilia-Romagna e Sicilia (21), e Toscana (20). Scuola e università rivelano ancora il gap italiano rispetto al resto del Mondo e solo il Lazio si dimostra all’altezza della situazione con 25 hotspot.
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