Sky: “DAZN avrà un monopolio di fatto sulla Serie A”

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Nel ricorso depositato da Sky al tribunale di Milano, la pay-tv denuncia che l’assegnazione dei diritti della Serie A a DAZN crea un monopolio di fatto nel mercato dei diritti TV sportivi, ha generato una intesa restrittiva della competizione e una concorrenza sleale. Avrà poi un impatto potenzialmente devastante sulla base dei suoi abbonati.

Il ricorso presentato al Tribunale di Milano da Sky contro la Lega Calcio e contro DAZN denuncia che l’assegnazione dei diritti TV della Serie A per il triennio 2021-24 crea «un risultato senza precedenti nella vendita centralizzata dei diritti calcistici in Italia». DAZN si è aggiudicata per 840 milioni il diritto di trasmettere tutte le partite della Serie A, 7 delle quali in esclusiva, con l’aiuto del partenr TIM.

«Per la prima volta un solo operatore pay-tv offrirà agli spettatori la visione dell’intero campionato e delle partite della loro squadra, senza dover affrontare alcuna concorrenza per tali contenuti», si legge nel testo di 38 pagine che milanofinanza.it ha potuto consultare, con «un impatto potenzialmente devastante sulla base abbonati di Sky interessata al campionato, che verrebbe spinta a recedere in tempo utile per sottoscrivere l’abbonamento a DAZN».

Se dalla Lega filtra tranquillità per aver rispettato le regole, il ricorso presentato dai legali di Cleary Gottlieb per conto di Sky si fonda su sei motivi. Il primo riguarda la violazione della cosiddetta no single buyer rule prevista dalla Legge Melandri che vieta a un singolo operatore di “acquisire i diritti su tutte le dirette del campionato o una parte preponderante”. Con l’attuale assegnazione dei pacchetti 1 e 3 a DAZN, invece, si potrà vedere tutto il campionato con un solo abbonamento, quello di DAZN appunto.

Secondo Sky, la situazione è aggravata da modalità e tempi di assegnazione. «Omettendo di assegnare il pacchetto 2 fino a data da destinarsi, la Lega ha concesso a DAZN l’esclusiva di fatto su tutto il campionato, in un periodo cruciale per le scelte degli abbonati relative alla prossima stagione sportiva», prosegue il ricorso, «la Lega ha così consentito a DAZN di pubblicizzare in solitudine e in anticipo la propria offerta pay-tv relativa al campionato, presentandosi al mercato come l’unica opzione possibile per vedere qualsiasi partita di Serie A, con gravissimo e irreparabile sviamento di clientela nonché pregiudizio per l’intero mercato e per gli altri operatori».

La Lega Serie infatti deve ancora assegnare il pacchetto 2 delle tre partite in co-esclusiva per cui ha da poco pubblicato un nuovo bando dopo aver rifiutato l’offerta da 87,5 milioni presentata proprio da Sky. Secondo Sky i club della Serie A confidano di poter indurre gli operatori pay-tv con l’acqua alla gola a offrire prezzi ancora più elevati per il pacchetto 2 nella vana speranza di limitare quanto più possibile l’emorragia dei loro clienti verso DAZN, denuncia la pay-tv satellitare.

Secondo MF Sky non pare però intenzionata ad avanzare alcuna proposta migliorativa, perché il pacchetto 2 «è chiaramente privo di elevato interesse per gli utenti». È questo il secondo motivo di doglianza di Sky che rimprovera alla Lega di aver predisposto pacchetti non equilibrati come invece dispone la Legge Melandri per consentire il formarsi di una reale concorrenza nell’offerta agli spettatori dei diritti tv. Competizione che – sempre secondo la pay-tv – l’assegnazione dei pacchetti 1 e 3 a DAZN avrebbe invece di fatto annullato, riservando all’eventuale detentore delle residue tre partite in co-esclusiva «un’offerta insufficiente che non è alternativa né complementare» a quella della piattaforma streaming.

Il terzo motivo di ricorso deriva dalle risposte della Lega stessa alle richieste di chiarimento avanzate dai broadcaster sul bando. In quel contesto la Lega aveva spiegato che «il pacchetto 3 non è assegnabile in difetto di assegnazione del pacchetto 2 e viceversa». Questa precisazione avrebbe dovuto impedire l’assegnazione dei pacchetti 1 e 3 a DAZN in difetto di aggiudicazione anche del pacchetto 2 che, secondo i legali di Cleary Gottlieb, non verrà conclusa presto. «Le pretese della Lega di ottenere un prezzo più elevato rispetto alle offerte già ricevute, per un pacchetto il cui valore si è abbassato ancora più drasticamente all’esito dell’assegnazione dei pacchetti 1 e 3 a DAZN, paiono poggiare su una mera prospettiva ricattatoria nei confronti di operatori che si trovano ora a doversi tutelare dal confronto con un monopolista nell’offerta pay-tv delle partite del campionato».

Negli altri tre capitoli del ricorso Sky accusa anche Lega di abuso di posizione dominante e insieme a DAZN di intese restrittive della competizione, nonché di concorrenza sleale. Nel complesso, tutti questi motivi spingono Sky a chiedere al tribunale non solo di bloccare l’assegnazione da parte della Lega dei diritti della Serie A a DAZN ma anche di impedire ai due soggetti di pubblicizzare tale aggiudicazione in vista della prossima stagione.

L’udienza per la decisione è fissata per il prossimo 5 maggio: un eventuale accoglimento del ricorso di Sky rischia di rimettere tutto in discussione a pochi mesi dall’inizio del prossimo campionato.

Fonte: milanofinanza.it

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