Dal 1° gennaio i canali del gruppo Lt Multimedia, Alice, Leonardo e Marcopolo, non saranno più trasmessi da Sky Italia. Per protestare contro la decisione della pay-tv di Rupert Murdoch, il gruppo di Valter La Tona lancia dalla mezzanotte di oggi la campagna pubblicitaria “Che fai, mi cacci?”, che critica l’escusione attuata dalla piattaforma satellitare pay.
Diventati negli anni «un punto di riferimento per 5.000.000 di telespettatori unici mensili», sottolinea una nota del gruppo Lt Multimedia, Alice, Leonardo e Marcopolo «hanno accompagnato e promosso per quasi venti anni la struttura economica e produttiva italiana di qualità legata all’enogastronomia, al design e all’arredamento, al territorio e al turismo, dandone visibilità a una audience televisiva sempre più ampia e coinvolta, anche attraverso lo sviluppo di strumenti di coinvolgimento sul web e sui social network. Marcopolo, in particolare, ha iniziato la sua programmazione il 1 settembre 1997 come primo canale tematico italiano dell’allora piattaforma Tele+».
Dal 1 gennaio i tre canali saranno comunque visibili sul satellite attraverso la piattaforma gratuita Tivù Sat o sul web sulla piattaforma Italiasmart. Per Valter La Tona, editore del gruppo Lt Multimedia, «con questa decisione Sky Italia ha deciso unilateralmente di cancellare quasi 20 anni di attività e di investimenti. Si vanifica così un avviamento professionale ed industriale, oltre che un enorme lavoro fatto da un piccolo gruppo indipendente italiano e svolto sia a vantaggio esclusivo del pubblico e degli abbonati, sia a favore della valorizzazione di un sistema italiano di contenuti di qualità, espressi da migliaia di piccole e medie realtà tipiche del tessuto economico italiano, all’insegna della tradizione e della grande capacità di innovazione e creatività. Una capacità unica nel panorama televisivo italiano che ha saputo produrre in 16 anni (di cui 10 con Sky) oltre 35.000 ore di programmi e produzioni originali ed inedite di qualità».
«Con buona pace di Sky continueremo ad essere operatori di questo mercato sul digitale terrestre ma anche sul satellite su Tivù Sat e su tutti i mezzi che le nuove tecnologie ed abitudini ci mettono a disposizione», insiste La Tona. «In un sistema, quello italiano, che sa difendere i poteri forti e dominanti e pervicacemente punta a schiacciare quanti cercano di ritagliarsi uno spazio solo con il loro lavoro, non c’è altra possibilità che rimboccarsi le maniche e lavorare ancora di più».
Fonte: Ansa