Romani: “Regole sull’elettrosmog troppo rigide per la banda larga mobile”

Secondo il ministro dello Sviluppo Economico la normativa nazionale sull’elettrosmog è troppo rigida e impatterà sulle reti LTE : «Fare la banda larga mobile con queste norme insensate obbligherà i gestori Tlc a raddoppiare o triplicare il numero di ripetitori». «La legislazione italiana sull’inquinamento elettromagnetico è frutto di un’impostazione ideologica piuttosto che di analisi scientifiche: abbiamo limiti di 6 volt/metro contro un limite europeo di 40 volt/metro. Abbiamo la legislazione più penalizzante di tutta Europa» ha dichiarato ieri il ministro Romani, intervenendo al convegno organizzato ieri da Vodafone per la presentazione del libro “1.000 Comuni d’Italia in rete: i primi cento”.

Il senatore del Pd Antonio Vita però ha subito replicato: «Non è vero che in Italia c’è il limite più basso d’Europa. Le norme sono a tutela della salute del cittadino e in Svizzera, ad esempio, sono ancora più rigide». Un’inchiesta del Corriere delle Comunicazioni dello scorso dicembre ha dimostrato che in Italia le restrizioni sulle emissioni elettromagnetiche hanno costretto le società Tlc all’installazione di un giungla di 50 mila antenne radio che con l’avvento dell’LTE tenderà ad espandersi esponenzialmente fino a raggiungere le 150 mila stazioni. (Corriere delle comunicazioni)

5 thoughts on “Romani: “Regole sull’elettrosmog troppo rigide per la banda larga mobile”

  1. Sono del comitato no antenna Condino.
    E vero che in Austria il valore è 10 volte meno che in Italia e perciò sono molto preoccupato del nuovo evento LTE perchè l’inquinamento elettromagnetico aumenterà di 1000 volte rispetto ad ora perciò le antenne vanno poste fuori dai centri abitati e usare la fibra ottica.

  2. Lex Ministro Romani probabilmente no ha una casa vicino ad un’antenna come quella di Condino .
    Purtroppo in questi giorni la stanno montando nonostante una petizione con la raccolta di 1000 firme su 1500 abitanti.

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