Rapporto Auditel-Censis 2023: le Smart TV superano le TV tradizionali

Smart TV: tutti i vantaggi che non ti aspetti

Il 2023 è stato l’anno in cui le Smart TV hanno definitivamente soppiantato le TV tradizionali nelle case degli italiani. Lo dice il Rapporto Auditel-Censis 2023.

La rivoluzione degli schermi connessi

Il 2023 è stato l’anno in cui le Smart TV hanno definitivamente soppiantato le TV tradizionali nelle case degli italiani. Grazie alla possibilità di integrare i contenuti della TV lineare con l’offerta in streaming, le Smart TV sono passate da 7 milioni a 21 milioni in sette anni (+ 13 milioni e 600.000 in valore assoluto), mentre le TV tradizionali si sono ridotte di 12 milioni e 100 mila esemplari e oggi si attestano a 20 milioni e mezzo.  Sono ora 122 milioni i device presenti nelle case degli italiani: sono cresciuti del 2,2% nell’ultimo anno e del 9,6 % dal 2017 a oggi. Ogni famiglia italiana ha in media cinque schermi, di cui quattro connessi.

La crescita degli schermi dipende esclusivamente dall’aumento degli schermi connessi, che permettono di integrare i contenuti della TV lineare con l’offerta in streaming: nel 2023 sono 97 milioni, cresciuti del 31,7% negli ultimi sette anni e del 4,4% nell’ultimo anno.

La fonte del Rapporto: la Ricerca di base Auditel

Il Rapporto intitolato “La nuova Italia televisiva” si basa su una straordinaria opportunità d’indagine sociale: la Ricerca di base Auditel, che visita 20 mila abitazioni e intervista 41 mila persone ogni anno. Lo scopo è di accertare la reale struttura e fisionomia delle famiglie italiane, fotografare la società italiana in tutte le sue dimensioni e individuare le potenziali famiglie-campione del SuperPanel Auditel.

La crescita della visione in streaming e la risposta dei broadcaster italiani

Il documento evidenzia anche l’aumento della visione in streaming: nel 2023, il 45,8% degli italiani ha fruito di contenuti televisivi su piattaforme e siti web, (nel 2017 erano il 27% del totale e non raggiungevano i 16 milioni) con una crescita del 66,2% in sette anni. I broadcaster italiani non si sono fatti trovare impreparati, anzi, hanno saputo tenere con gli ascolti lineari e recuperare preziose quote di ascolto aggiuntivo sulle piattaforme digitali con i loro cataloghi e le loro piattaforme.

Negli ultimi due anni le famiglie con smart speaker sono aumentate del 29,2%. Aumentano anche le famiglie che hanno in casa almeno uno smartwatch, che sono oltre 1 milione e 200.000, pari al 5% del totale, e sono cresciute del 43,4% negli ultimi due anni.

La crescita delle dimensioni e della definizione dei TV 

Nel 2017 i televisori di 50 pollici o più erano meno di 2 milioni, pari a circa il 4% del totale, ora sono oltre 6 milioni, il 14,1% del totale. Sono triplicati in sette anni. Sempre più diffuso anche il 4K, televisore Smart che ha il quadruplo dei pixel di quelli Full HD: è presente in oltre 8 milioni di televisori, il 19% del totale; tre anni fa i televisori con il 4K erano l’11,2%.

Il profilo dei fruitori di streaming e il ruolo dei canali nazionali

Il Rapporto Auditel-Censis analizza anche il profilo dei fruitori di streaming, evidenziando che si tratta di un pubblico giovane, istruito e con un reddito medio-alto. Il 61,9% ha meno di 45 anni, il 54,4% ha un titolo di studio superiore, il 49,6% ha un reddito familiare superiore ai 2.500 euro al mese. Inoltre, il 64,8% dichiara di usare lo streaming per vedere contenuti che non trova in TV, il 55,9% per vedere contenuti che ha perso in TV e il 51,8% per vedere contenuti che preferisce in TV1.

Il Rapporto sottolinea anche il ruolo dei canali nazionali nell’offerta streaming, che hanno saputo adeguarsi alle nuove esigenze dei consumatori e proporre contenuti di qualità e di interesse. Il 77,5% degli italiani ha visto almeno una volta in streaming i contenuti dei canali nazionali, con una media di 3,4 ore a settimana1. Tra i canali più visti in streaming ci sono Rai 1 (41,7%), Canale 5 (40,9%), Rai 2 (32,6%), Italia 1 (31,9%) e Rai 3 (30,8%)1. Tra le piattaforme più usate ci sono RaiPlay (56,4%), Mediaset Play (48,4%), Dplay (28,9%), Discovery+ (25,7%) e Sky Go (24,9%)1.

Fonte: primaonline.it

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