Cambridge, MA – Akamai Technologies, Inc., grazie grazie ai dati registrati dal suo gigantesco network CDN (Content Deliverly Network), ha pubblicato il nuovo Rapporto sullo Stato di Internet per il primo trimestre 2012.
Velocità di connessione mobile
Nel primo trimestre del 2012, Akamai ha rilevato che un operatore di telefonia mobile in Germania ha fornito la massima velocità di connessione media che ha sfiorato i 6 Mbps. Tra tutti gli operatori mobili esaminati, cinque avevano una velocità media di connessione superiore a 4 Mbps, mentre 65 operatori mobili hanno avuto una velocità di connessione media superiore a 1 Mbps. Solo tre fornitori hanno fornito velocità di connessione media inferiore a 500 kbps.
Nelle velocità di connessione di picco, un fornitore di Hong Kong ha offerto la più alta velocità media di connessione di 32,2 Mbps di picco. Un fornitore tedesco è arrivato a 31,2 Mbps. Nel complesso, sei operatori di telefonia mobile hanno avuto medie di picco di velocità di connessione superiore a 20 Mbps (sono raddoppiate rispetto al trimestre precedente). 31 fornitori hanno fatto registrare in media una velocità di connessione di picco superiori ai 10 Mbps e tutti i fornitori avevano una velocità media di connessione di picco superiore a 2 Mb.
Traffic Attack
Akamai gestisce un insieme distribuito di agenti distribuiti su Internet che monitorano il traffico di attacco. Sulla base dei dati raccolti da questi agenti, Akamai è in grado di identificare i principali paesi da cui ha origine il traffico di attacco. Nel primo trimestre del 2012, oltre il 42% del traffico di attacco informatico osservato è stato originato nella regione dell’Asia Pacifica/Oceania; dall’Europa provengono circa il 35% degli attacchi; dal Nord e Sud America sono stati rilevati il 21%, e poco meno del 1,5% è venuto dall’Africa.
Nell’esaminare il traffico attacco per ogni paese di origine, Akamai ha registrato una crescita per trimestre della percentuale di traffico di attacco dalla Cina (16% e paese numero uno della top 10), Stati Uniti (11%), Russia (7%), Turchia (5,7%), Romania (3%) e Germania (1,9%), Italia (1,9%). Paesi come Taiwan (5,3%), Corea del Sud (4,3%), e il Brasile (4%) hanno invece abbassato la propria percentuale di attacchi rispetto al trimestre precedente.
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