Rai Way: per privatizzazione torna ipotesi polo con Mediaset (Ei Towers)

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Il governo con un Dpcm apre la strada alla Rai di scendere nel capitale di Rai Way, la società delle torri di Viale Mazzini, in vista della possibile costituzione di un polo pubblico con Mediaset (Ei Towers). E lo fa nelle stesse ore in cui tutte le reti televisive stanno eseguendo una migrazione verso il nuovo digitale terrestre.

La privatizzazione di Rai Way, uno dei gioielli in casa Rai, da ieri è uno scenario molto concreto. Torna l’ipotesi di un polo con Mediaset, attraverso Ei Towers. Lo scrive La Stampa sottolineando che i ripetitori Rai fanno gola perché rappresentano un’infrastruttura strategica, potenzialmente molto redditizia, anche nell’ottica di una riconversione sulla telefonia mobile.

Il premier, Mario Draghi, ha firmato un Dpcm che rende immediata la possibilità per Viale Mazzini di scendere sotto il 51% della società che controlla le torri televisive. Questo significa che la maggioranza può passare in mano privata, con un’operazione di mercato che fino a ieri aveva un limite decretato per legge nel 2014, da Matteo Renzi. Fu l’allora premier del Pd a decidere che Rai Way sarebbe rimasta in mano pubblica attraverso la regola del 51%. In quelle settimane si manifestò fortissimo l’interesse di Mediaset, che attraverso Ei Towers, società partecipata dal colosso di Silvio Berlusconi, provò a prendersi l’azienda quotata in Borsa con un’offerta che puntava a creare un “gruppo delle torri”. La storia adesso si ripete. Ei Towers, e dunque Mediaset, si ripresenterà con un’offerta di integrazione e consolidamento sulle antenne. Esattamente l’operazione che bloccò Renzi.

Al momento Rai Way vale 1,3 miliardi di euro e la Rai detiene il 65% dell’azionariato. Scendere sotto il 51% vuol dire rendere appetibile una società a soggetti privati che altrimenti si priverebbero di un controllo effettivo.

Secondo un’indiscrezione, però, la formulazione del decreto prevederebbe comunque un controllo pubblico nella governance. Se questo fosse confermato, si tratterebbe di un ibrido all’italiana. Vendere o non vendere Rai Way è una questione aperta da quasi 10 anni. Nei prossimi giorni andranno chiariti meglio i motivi che hanno mosso Draghi e che parte ha avuto in questa decisione l’amministratore delegato Carlo Fuortes. Certamente, chi è favorevole alla vendita sostiene che cedere la società delle torri permetterebbe di fare cassa e avere risorse da investire in un vero piano di digitalizzazione della Rai, degno delle concorrenti europee.

Fonte: La Stampa | MF-DJ

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