Secondo le previsioni di Rai Pubblicità la raccolta nel 2016 crescerà del 6%. Gli Europei di Calcio 2016 dovrebbero fruttare 54 milioni.
Il prossimo 28 giugno la Rai presenterà i suoi palinsesti autunnali a Milano. Nel frattempo Rai Pubblicità, la concessionaria di Viale Mazzini, per il 2016 prevede un’annata particolarmente buona: prevista una raccolta di 700 milioni di euro netti, in crescita del 6% sul 2015. E l’incremento, in base alle analisi fatte dalla società guidata da Fabrizio Piscopo, è attribuito a due componenti: un +3% di mercato (in effetti le stime di Upa parlano di un +3% per la raccolta del mezzo televisivo nel 2016), e un +3% grazie agli eventi Rai (Europei di Calcio e Olimpiadi di Rio de Janeiro su tutti), al nuovo direttore generale Antonio Campo Dall’Orto, le sue idee e i nuovi programmi (qui, invece, qualche dubbio negli analisti resta).
Intanto, i primi quattro mesi di Rai Pubblicità viaggiano a +6-7% rispetto allo stesso quadrimestre 2015. La gran parte dell’incremento 2016, tuttavia, dovrà essere incassato nei primi sei mesi dell’anno, poiché l’autunno 2015 di Rai Pubblicità era invece andato benissimo (+13% sulla stessa stagione 2014) e quindi, a budget, è stato previsto un autunno 2016 a crescita piatta (replicare i risultati 2015 sarà già un bel successo). Da un punto di vista dei target, c’è soddisfazione per il ringiovanimento del pubblico di Rai 2 (in poco tempo l’età media è calata di quattro anni), mentre, su questo fronte, si può lavorare meglio sia su Rai 1, sia su Rai 3. Molto bene, invece, Rai 4 che, grazie alla numerazione favorevole sulla piattaforma Sky, sta aumentando gli ascolti (un +50%, con target di qualità).
Gli eventi più rilevanti nel prossimo palinsesto estivo Rai sono, ovviamente, gli Europei di Calcio al via in Francia dal 10 giugno al 10 luglio, e le Olimpiadi di Rio de Janeiro in esclusiva assoluta dal 5 al 21 agosto. Per la kermesse calcistica è ormai quasi certo il riempimento di tutti gli spazi disponibili (ricordando che Rai ha severi limiti di affollamento pubblicitario), con una raccolta complessiva che dovrebbe attestarsi sui 54 milioni di euro. Per le Olimpiadi, invece, si prevedono incassi da spot attorno agli otto milioni di euro.
Il pallone, peraltro, è una brutta bestia da un punto di vista pubblicitario. I diritti tv costano molto (Rai ha versato all’UEFA poco meno di 75 milioni di euro per l’esclusiva in chiaro di 27 partite, comprese quelle dell’Italia e le fasi finali, mentre Sky ne ha pagati oltre 20 milioni per l’esclusiva pay di tutti i 51 match dell’Europeo), e i grandi ascolti arrivano solo dall’inizio alla fine della partita. Perciò gli spot si affollano soprattutto durante l’intervallo dell’incontro, mentre in testa e in coda si fa fatica a riempire gli spazi commerciali poiché il pubblico non si mette davanti alla tv molto prima del fischio di inizio, e se ne va quasi tutto al termine della partita.
Detto questo, comunque, Rai Pubblicità negli Europei 2016 confermerà sostanzialmente gli incassi pubblicitari degli Europei 2012, quando però la kermesse era esclusiva assoluta Rai, l’Italia arrivò in finale (per il 2016 la concessionaria ha invece venduto gli spazi stimando una Italia eliminata ai quarti di finale), e il fatturato pubblicitario aziendale si attestava a 800 milioni, contro i 700 milioni del 2016.
Netto miglioramento, invece, sui conti Mondiali: nel 2014, per il torneo in Brasile, la Rai raccolse 73 milioni di euro, +35% rispetto ai 54 milioni dei Mondiali 2010 in Sudafrica. Nonostante gli Europei di Calcio durino un mese, come i Mondiali (quelli in Brasile del 2014, ad esempio, partirono il 12 giugno con la finale al 13 luglio), la raccolta pubblicitaria è sempre un po’ più bassa perché mancano le squadre sudamericane, c’è un prestigio inferiore, e pure un numero di partite più limitato. E in effetti il ragionamento vale pure per Sky: nel 2014 la raccolta pubblicitaria legata ai Mondiali sfondò quota 40 milioni di euro, mentre per gli Europei 2016 sarà già una bella impresa arrivare a 25 milioni netti, con una offerta commerciale legata pure alla Copa America, interessante da un punto di vista sportivo ma con match trasmessi a notte inoltrata per questioni di fuso orario, e quindi con audience ridotte.
Fonte: ItaliaOggi