Alla mezzanotte di ieri sono stati oscurati 9 dei 24 canali nazionali spagnoli sulla piattaforma digitale terrestre, in esecuzione della sentenza del Tribunale Supremo del dicembre 2012, che ha giudicato nulla la procedura di assegnazione delle frequenze fatta nel 2010 dal governo Zapatero, senza gara pubblica, dopo lo spegnimento del segnale analogico.
Fra i canali oscurati, la Sexta 3, Xplora e Nitro, del gruppo Atresmedia, risultato dalla fusione di Antena 3 e la Sexta; i canali La Siete e Nueve del gruppo Mediaset; AXN, canale di Soni veicolato dal multiplex di Veo TV (guidato da Unidad Editorial), tornato dal 30 aprile ad essere pay-tv; mentre Net TV, il cui principale azionista è Vocento, ha chiuso due canali di televendita, che recentemente avevano smesso di ospitare Intereconomia e MTV.
Nel novembre del 2012 il Tribunale Supremo aveva annullato l’accordo del Consiglio dei ministri del luglio 2010, con il quale si assegnava direttamente e senza concorso le frequenze in DTT di ambito statale, accogliendo in parte un ricorso presentato dalle imprese Infraestrutura e Gestion 2002 S.L. L’Union de Televisiones Comerciales en Abierto (Uteca), l’associazione dei broadcaster privati spagnoli, ha presentato a sua volta ricorso alla sentenza del Tribunale Supremo, per violazione dei diritti degli operatori televisivi e di tutto il settore audiovisivo e per la “situazione di insicurezza giuridica senza precedenti” introdotta a livello di business e regolamentare e il danno all’industria. Il patronato delle televisioni aveva chiesto la sospensione cautelare della sentenza, in attesa del pronunciamento sul ricorso presentato, una richiesta rigettata dall’alto tribunale.
Per protesta contro la decisione del Tribunale Spagnolo, Mediaset Espana, che ha Fedele Confalonieri come vicepresidente e Pier Silvio Berlusconi nel Cda, ha scelto di protestare con uno spot che ha fatto scalpore in terra iberica. In Spagna, i canali Mediaset raccolgono poco meno del 30% dell’audience giornaliera. Il gruppo del Biscione ha chiuso il 2013 con bilancio in attivo di 4,1 milioni di euro, ma senza distribuire dividendi agli azionisti, che controllano il 39,5% delle quote.
Fonte: ANSA