Il Canone Rai uscirà dalla bolletta. Tavolo tecnico per soluzioni alternative

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Il Ministero dell’Economia ha avviato un tavolo tecnico per individuare le soluzioni alternative per la riscossione del Canone Rai che è destinato a uscire dalla bolletta elettrica, forse dal 2024.

Nel 2021 la Commissione europea, in uno schema della legge sulla concorrenza prima e in una relazione di attuazione del Pnrr, ha indicato all’Italia di eliminare il Canone TV dalla bolletta elettrica perché considerato onere improprio. Da allora si discute della dipartita del Canone Rai dalle fatture dell’energia elettrica, ma sia nel 2022 e sia nel 2023 l’imposta sul possesso dei televisori è rimasto in bolletta e garantisce un gettito di 1,97 miliardi di euro allo Stato.

Per recepire le indicazioni dell’Unione europea (si rischiano le solite sanzioni e si rischia di perdere dei finanziamenti del programma Next Generation Eu del Pnrr), il Ministero dell’Economia ha aperto negli scorsi giorni un tavolo tecnico per individuare soluzioni future per la riscossione dell’imposta. Al momento non si vedono alternative possibili, senza evitare la mostruosa evasione che si verificava prima dell’obbligo di pagamento nelle fatture dell’energia.

Secondo quanto riporta il quotidiano ItaliaOggi, la modalità di riscossione del canone TV in bolletta, non dispiace né ai tecnici del Ministero né all’Agenzia delle Entrate, poiché garantisce una riscossione costante e ha visto diminuire l’evasione della tassa nel tempo. Nel novembre 2022 una nota del Mef escludeva la modifica del pagamento dell’imposta del canone TV.

Dalla relazione del Ministero dell’Economia del 2022 risulta che il mancato gettito nel 2020 ammontava a 248 milioni di euro, un valore in crescita del 10% rispetto al 2017. Con l’introduzione nel 2016 del cosiddetto canone in bolletta, si è riusciti ad abbattere drasticamente il numero degli evasori, che sono passati dagli oltre 7,5 milioni di famiglie del 2015 ai circa 1,7 milioni del 2016. Negli ultimi anni, tuttavia, il numero degli evasori è tornato ad aumentare, risultando sempre maggiore del numero dei nuovi iscritti a ruolo, ossia del numero degli utenti per i quali è stato accertato il possesso di un apparecchio TV, confermandosi quindi un trend di crescita delle famiglie soggette al canone che non adempiono al versamento dell’imposta. Questo trend potrebbe essere connesso con le maggiori difficoltà di liquidità per le famiglie, dovute alla congiuntura economica.

Tra evasori e morosi, spiega ancora la relazione, si osserva come gli stessi superino la soglia dei 2,76 milioni di famiglie nel 2020, con un incremento di oltre 360 mila unità rispetto ai 2,4 milioni del 2016. In virtù dell’aumento degli evasori, si osserva come il gap, e quindi il mancato gettito, sia in costante aumento dal 2017 al 2020, passando da 225,3 milioni di mancato gettito ad oltre 248 milioni. Aumenta, inoltre, il numero dei morosi di 40,3 mila unità rispetto al 2019, superando, nel 2020, la soglia di 864 mila soggetti per un mancato versamento di 77,6 milioni di euro.

Fonte: ItaliaOggi

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