Il matrimonio tra DMT e Mediaset alla fine si farà. L’assemblea straordinaria dei soci della società di Alessandro Falciai ha approvato ieri il progetto di fusione per incorporazione di Ei Towers, società di proprietà di Elettronica Industriale di Mediaset. Nasce così il più grande operatore nel settore delle infrastrutture per reti tv, radiofoniche e di telecomunicazioni.
Anche i soci del fondo hedge Permian, i più scettici sull’affare, e la fronda dei soci di minoranza hanno dato l’ok alla fusione che farà nascere il primo gestore di torri tlc in Italia. A inizio estate infatti Permian, secondo azionista di Digial Media Technologies alle spalle del fondatore Alessandro Falciai, si era messo di traverso e una serie di frizioni con Mediaset avevano rischiato di far saltare tutto. Ora invece Falciai brinda all’operazione della vita: è riuscito a farsi valutare l’azienda 317 milioni, quasi il doppio di quanto DMT capitalizza, incassa ma rimane socio di minoranza (al 14,3%). Mediaset con EI entrerà nell’azionariato della società con il 60% del capitale. Poi faranno parte del progetto una serie di banche e altre società di minoranza (Lazard AM, Octavian Advisors, Permian Investment Partners, Lawrence Flinn Jr, Barclays). Successivamente Mediaset acquisterà un altro 6% di DMT dalla società Millennium Partecipazioni di Falciai.
Per DMT è una sorta di ritorno a casa, visto che era nata nel 2001 proprio da una costola di quella Elettronica Industriale che adesso ha conferito i suoi asset dentro la società di Falciai. Un’operazione che darà modo all’azienda di consolidarsi e di raggiunge quella dimensione critica per controllare quasi l’80% del mercato. Un mercato delle torri che però si trasforma in un duopolio suddiviso tra la stessa DMT (EI) e Rai Way, tremendamente simile a quello pubblicitario e televisivo, dove l’Antitrust ha deciso di aprire un’indagine per la possibile costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante, con potenziali effetti escludenti nei mercati a valle, da parte della neonata società di Mediaset, che potrà contare, unico caso in Italia, su quasi 3000 stazioni tv e 2000 siti dislocati sul territorio nazionale.
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