Pubblicati i bandi per i diritti TV della Serie A per il triennio 2021-24, tutti i maggiori broadcaster (Mediaset, Sky, Discovery e gli altri Over The Top) guardano con attenzione al progetto del canale TV della Lega Calcio. I club puntano a incassare ben 1,15 miliardi di euro ad anno.
Il progetto Canale Lega Serie A però porterebbe tutto il rischio d’impresa sulle spalle delle società calcistiche. Certo che l’arrivo della cordata dei fondi di private equity CVC-Advent-Fsi che ha messo sul tavolo 1,7 miliardi di offerta per il 10% di una media company potrà dare un minimo di tranquillità in più. Ieri la Lega Calcio ha discusso le ultime questioni sulle trattative con i fondi in vista della firma prevista per il 20 gennaio. Una delle questioni più calde affrontate è quella delle garanzie da dare ai club sui pagamenti. Un’altra grana considera i costi di avviamento della media company. Si cerca poi il nome dell’amministratore delegato della nuova società con i nomi papabili: Andrea Zappia (ex ad Sky), Tom Mockridge (ex Sky e Virgin Media), Javier Tebas (Liga Spagnola), Fedele Usai (ex Condé Nast).
I broadcaster intanto hanno iniziato a valutare le proposte dei bandi pubblicati dalla Lega con l’obiettivo di arrivare a introiti annui per almeno: 1,150 miliardi. Come al solito il canale resta l’opzione in caso di fallimento dei due bandi a broadcaster e intermediari, ma un ruolo lo avrebbe anche in caso di assegnazione agli operatori per piattafonna. Le possibilità sono tre, valide in sequenza. C’è l’invito rivolto ai broadcaster; quello per gli intermediari indipendenti (come MediaPro nel 2018) e quello, appunto ,per la creazione di un canale tematico della Lega Serie A.
Si passerà da uno step all’altro solo se andasse a vuoto l’obiettivo annuo di 1,150 miliardi che rapprese un miglioramento di 177 milioni rispetto a quanto portato nelle casse della Lega dall’ultimo bando: 973 milioni all’anno grazie ai 780 messi sul piatto da Sky per 7 partite in esclusiva alla settimana e 193 da una DAZN per le rimanenti 3 partite e che in Italia ha sdoganato il calcio in streaming.
Agli operatori è proposta una modalità d’acquisto a pacchetti con tutte e 380 le partite per satellite (500 milioni l’anno), digitale terrestre (400 milioni) e Intemet (250 milioni) ma in quest’ultimo caso in co-esclusiva con il canale della Lega che potrà vendere a operatori (che poi rivenderanno al pubblico) e potenzialmente anche al pubblico.
In alternativa c’è l’assegnazione ”mista”: pacchetto con 7 partite a settimana in esclusiva per satellite, digitale e iptv (750 milioni), uno con le rimanenti tre per satellite, digitale e iptv (25omilioni) e uno da 3 partite per iptv (150 milioni).
La sentenza del Consiglio di Stato che ha vietato le esclusive web a Sky è un elemento determinante. La media company di casa Comcast sarebbe disposta a mettere sul piatto 90omilioni per lasciare ad altri la possibilità di tra smettere le stesse partite in streaming? Difficile.
La quadra potrebbe faticosamente essere raggiunta con un gioco di incastri con l’assegnazione mista. Sky in questo caso – sempre considerandola nel ruolo di operatore che finora ha fatto il mercato – dovrebbe magari riuscire ad aggiudicarsi il primo pacchetto dell’opzione “mista”, confidando in una Ott di turno, da Amazon (che ha già partite di Champions League dal 2021-22) a TIMVision, che potrebbe far propri gli altri due pacchetti, con la Lega poi a rivendersi le partite del primo pacchetto che Sky non potrebbe avere in esclusiva.
Quadra non semplice. E tanto (o tutto) porta verso il canale. La Lega ha pubblicato un invito per manifestazioni di interesse «a fornire nell’ambito di un complessivo rapporto di collaborazione, i servizi necessari all’avvio di un canale». Si parla anche di «incarico esclusivo di tutti i servizi tecnici e commerciali» e «un mandato esclusivo per la commercializzazione del Canale e per la raccolta pubblicitaria». Come? Chi vorrà partecipare dovrà prevedere la «fornitura di un contributo alla gestione del rischio imprenditoriale e finanziario, mediante l’assunzione di un obbligo di risultato minimo», garantendo introiti per 1,150 miliardi.
Gli operatori potranno trovare conveniente questo modello? Per il momento sono alla finestra. Sky anche in questo caso sarebbe naturalmente della partita cui guardano però anche Discovery (che è proprietaria di Eurosport) e Mediaset. Il gruppo di Cologno, contattato, non ha escluso il suo interesse. Se andassero a vuoto i broadcaster la Lega, per il suo canale, dovrebbe però fare da sé.
Fonte: Il Sole 24 Ore