Diritti TV Serie A, De Siervo: “Sky partner storico che rischia di stare fuori”

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L’ad della Lega Calcio, Luigi De Siervo, intervistato in radio ha dichiaro che Sky rischia di rimanere fuori dall’assegnazione dei diritti TV della Serie A per le prossime stagioni.

Il 2 agosto prossimo è la data finale come termine ultimo per le trattative private dell’asta per i diritti TV della Serie A. Nel frattempo l’amministratore delegato della Lega Calcio, Luigi De Siervo, intervistato nella trasmissione radiofonica Rai “La politica nel Pallone”, ha fatto il punto sulla trattativa con i vari broadcaster e OTT.

Secondo l’ad le contrattazioni non starebbero andando come ci si aspetta in Lega Serie A. I broadcaster resterebbero fermi su valutazioni conservative, che sottostimano il valore reale del campionato ipotizzato dai club di Seria A. Sky Italia, in particolare, ha proposto nei vari rilanci l’offerta più bassa, e rischia di rimanere senza diritti TV.

De Siervo ha dichiarato: «Non esiste in questo momento una competizione forte e diretta sugli stessi pacchetti di diritti TV. Siamo nella fase conclusiva della trattativa privata che si svolgerà entro la fine del mese e DAZN, Sky e Mediaset sono in campo ed i giochi sono ancora del tutto aperti. Tutti loro conoscono il gap che separa la loro offerta attuale da quella che potrebbe essere l’offerta vincente. Si tratterà di sfruttare al meglio i prossimi dieci giorni».

La Lega Calcio vorrebbe vendere le immagini del campionato (per tre, quattro o cinque anni) per almeno 1 miliardo di euro l’anno. «La richiesta formale era tra 1 miliardo e 150 e 1 miliardo e 200 e la discussione sta proprio nel fatto che i broadcaster che lavorano nel proprio interesse stanno cercando di risparmiare il più possibile forti del fatto che non ci sono dei concorrenti diretti. Per fortuna nel frattempo è diventata legge dello Stato una delle discipline di contrasto alla piraterie audiovisiva che promette di essere all’avanguardia, più moderna ed efficace».

«Tutte le trattative private sono servite per far capire le nostre esigenze e quelle dei tre operatori. Una delle tre configurazioni possibili prevede la presenza di due operatori e l’esclusione di un player storico, che cambiando proprietà negli anni ha scelto di fare investimenti diversi. Sarebbe un rammarico per tutti perché siamo cresciuti insieme, ma dobbiamo prepararci a questo tipo di scenario. È una delle ipotesi sul tavolo, ma dipende soltanto da loro. Ma il grande lavoro fatto dalla Lega mette nelle condizioni i broadcaster di decidere se continuare a essere protagonisti nel racconto del calcio italiano. L’auspicio è che ognuno dei tre partner trovi le risorse necessarie per assicurarsi la trasmissione della Serie A sui propri schermi», ha aggiunto De Siervo.

«La grande novità è che siamo partiti con largo anticipo rispetto al passato. Abbiamo raccontato anche modalità estremamente innovative di presentare il campionato, ricordo per tutte una partita in chiaro il sabato sera che sarebbe una straordinaria novità».

Ma «se non dovessimo assegnare i diritti entro l’estate a settembre partiremo con le attività di preparazione della nostra offerta di contenuto” ha spiegato l’ad alla radio Rai. Cioè il canale/piattaforma della Lega Serie A. «Sul canale della Lega tanto è stato detto e fatto. Ci siamo mossi con largo anticipo perché la Lega nei prossimi 12 mesi preparerà la sua uscita sul mercato. Se non si trovasse il punto di sintesi tra i soggetti in corsa ha aggiunto il manager – avremo modo di preparare un’offerta di contenuto sorprendente, una situazione all’inizio molto complessa, ma che ci renderà poi autonomi da linee dei broacaster che hanno visioni non sempre omogenee alle nostre. Si tratta di uno sforzo imprenditoriale importante per lanciare un progetto unico e avere un rapporto diretto con i nostri tifosi», ha detto De Siervo. Secondo l’ad ci sono il 50% delle possibilità che si vada avanti con il canale TV della Lega Serie A.

«Credo che le televisioni pensino di potersi approfittare di questa situazione di scarsa competitività. Sono tre soggetti importanti, ma concorrono per pacchetti diversi, hanno ambizioni diverse. Se entro agosto non assegneremo i diritti, a settembre partiremo con la definizione della nostra offerta di contenuto».

fonte: primaonline.it

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