Sant’Agata Feltria – «Altri tre anni così non li tollereremo. O la Rai ripristina il segnale oppure il canone non lo pagheremo più». Sant’Agata Feltria, il comune più penalizzato, e tutta l’alta Valmarecchia (provincia di Rimini) sono pronte ad iniziative eclatanti nel caso in cui persistessero i problemi, iniziati con l’avvento del digitale terrestre, legati alla mancata ricezione dei canali Rai.
«I prossimi mesi saranno cruciali – spiega il vicesindaco di Sant’Agata Paolo Ricci – “Balla” infatti il rinnovo della convenzione tra Stato e Rai relativa alla copertura del segnale che l’azienda pubblica è tenuta a garantire sul territorio nazionale. Intorno a questa si gioca tutto e anche quindi la possibilità per la valle di poter tornare a vedere i canali pubblici come un tempo. Quella attuale, che scade appunto quest’anno, obbliga l’azienda a una copertura nazionale di appena l’80% per quanto riguarda le tre reti principali e del 50% per gli altri minori, a cominciare dai più seguiti, Rai4, Rai Sport 1 e 2, Rai Movie, Rai Yo Yo».
«Ecco spiegato perchè molte zone del paese, quelle meno popolate come la nostra in testa, continuano a vedere oscurati i canali pubblici. Ora si tratta appunto di premere sul governo affinchè nella nuova convenzione siano imposte a Viale Mazzini percentuali di copertura più alte, tali da coprire il 100% del paese almeno per quanto concerne Rai 1, Rai 2e Rai 3».
Ma a quali iniziative sta pensando il Comune di Sant’Agata insieme a quelli confinanti per sensibilizzare il governo sul tema? «Intanto – precisa Ricci – attendiamo la risposta ufficiale della Rai alla lettera di protesta che abbiamo inviato pochi giorni fa all’azienda per capire appunto se ci sono novità e quali sono. Dopodichè se l’esito sarà deludente procederemo ad una raccolta firme che coinvolgerà tutta la vallata riminese. Vedremo se almeno questo servirà per far capire finalmente ai nostri governanti la gravità della situazione». Se ciò non dovesse succedere e se quindi la Rai, compresi i canali principali, dovesse rimanere oscurata anche per i prossimi tre anni (è la durata della nuova convenzione) il Comune, e in questo potrebbe essere seguito anche dagli altri sei, si dice pronto «a lavorare per ottenere una cancellazione o quantomeno una robusta riduzione del canone».
«Non so ancora quali azioni si debbano mettere in campo in questo caso – sottolinea il vicesindaco – ma una cosa la posso garantire: faremo di tutto perchè i nostri cittadini non debbano più pagare o per lo meno non debbano pagare così tanto per un servizio che di fatto non c’è».
Fonte: nqnews.it