Potenza – «I continui disagi a cui sono costretti diversi corregionali lucani a causa dei disservizi legati al passaggio dall’analogico al digitale terrestre sono inaccettabili».
E’ quanto ha dichiarato il capogruppo di Sel in Consiglio regionale della Basilicata, Giannino Romaniello, che ha partecipato al convegno della Federconsumatori ad Acerenza su i disagi in cui sono incorsi i cittadini di Acerenza, Genzano di Lucania e Oppido Lucano ed aree limitrofe, in seguito al passaggio al digitale terrestre. Disagi denunciati con la raccolta di oltre mille firme sulla petizione popolare lanciata dalla Federconsumatori della zona.
«In una fascia a forte densità demografica anziana, infatti, il passaggio al digitale terrestre – ha aggiunto Romaniello – ha significato per i cittadini di Acerenza, Genzano di Lucania, Oppido Lucano ed aree limitrofe la privazione di un servizio di pubblica utilità, e cioè l’impossibilità di poter utilizzare il mezzo televisivo come forma di informazione che per taluni cittadini rappresenta l’unica fonte di relazione con quanto accade sul territorio regionale in merito a provvedimenti delle istituzioni locali o riguardo all’eventuale interruzione di forniture di utenze di base e fondamentali, come l’erogazione idrica ed energetica, o alle informazioni relative alla viabilità sulle principali arterie regionali».
Per Romaniello «nonostante i cittadini abbiano svolto il proprio compito adeguandosi alle nuove tecnologie, sostituendo i propri apparecchi televisivi o acquistando decoder capaci di raccogliere il segnale digitale, o ancora apportando modifiche alle proprie antenne, con la conseguenza non secondaria di aver sostenuto una spesa consistente con effetti sul bilancio familiare di persone spesso appartenenti a fasce di reddito molto basse, sono privati della possibilità di continuare, non tanto a vedere i nuovi canali, che pure offre la nuova piattaforma, ma quantomeno quelli a cui sono abituati nonché l’impossibilità di seguire l’edizione regionale del Tgr Basilicata rimanendo all’oscuro di quanto accade sul nostro territorio regionale. A tale disservizio si associa una continua discontinuità o la completa assenza in vari casi del segnale, che obbliga le comunità coinvolte a continui interventi tecnici a pagamento che spesso risultano non risolutivi».
«A rendere ancora più indigesti questi disservizi – ha ribadito l’esponente di Sel – è stata la decisione del Governo di rendere il canone Rai una tassa di possesso e non un tributo pagato per un servizio. Con la precedente regolamentazione, ovviamente, chi non riceveva il segnale delle emittenze televisive poteva non pagare il canone o provare quantomeno a non pagarlo, ma ora, con la tassa di possesso, chiunque abbia una tv in casa è tenuto a pagare. Canone necessario per garantire il servizio pubblico al fine di garantire il diritto ad una corretta e democratico accesso ai saperi e ad un’informazione imparziale. Con l’avvento delle nuove antenne LTE, utilizzate per la nuova telefonia mobile che forniscono collegamenti ad altissima velocità per gli smartphone, le interferenze con il sistema televisivo possano addirittura creare ulteriori problemi per il segnale televisivo».
«Nel corso dell’incontro – riferisce Romaniello – i cittadini delle aree coinvolte hanno chiesto un impegno concreto alle istituzioni e agli organi competenti, nonché alle emittenti televisive sia pubbliche che private per rimediare a tali disagi e consentire il ripristino del diritto all’informazione. L’assemblea ha chiesto un incontro con i responsabili della Rai Basilicata, del Corecom, della Federconsumatori e delle organizzazioni sindacali confederali, per superare in tempi rapidi i disagi per i cittadini».
Fonte: infooggi.it