Dal 2024-25 necessari da uno a tre abbonamenti per vedere la Serie A

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I pacchetti della nuova asta per i diritti TV della Serie A prevedono varie ipotesi e a seconda della combinazione che uscirà fuori dalle offerte il tifoso potrebbe dover fare da uno a tre abbonamenti.

La nuova gara per i diritti TV di Serie A, soprannominata “bando matrioska”, che si appresta a vendere al miglior offerente le immagini dei match dei campionati di calcio a partire dalla stagione 2024-25, tiene in apprensione i tifosi italiani che si interrogano sui costi e sul numero di abbonamenti che saranno costretti a sottoscrivere per continuare a seguire la propria squadra del cuore.

Vedi qui come i dettagli del bando matrioska per i diritti TV della Serie A.

L’Antitrust, nel processo di approvazione delle linee guida del bando, ha cercato di regolare il mercato suggerendo alla Lega Serie A di non percorrere più la strada della vendita in esclusiva dei diritti TV, concedendo la cessione a più operatori, anche per agevolare la concorrenza e quindi cercare competizione sui prezzi e più qualità nei servizi. Purtroppo la Lega Calcio continua a muoversi verso il solo obiettivo di ottenere più incassi possibili, un’aspirazione che si concilia poco con la tutela dei consumatori del calcio.

Il nuovo bando d’asta infatti, oltre a proporre una soglia minima di incassi da 1.150 milioni di euro per tre anni, 1.265 milioni per 4 anni e 1.380 milioni per cinque anni di contratto, prevede varie e intricatissime combinazioni di offerte: dalle solite esclusive assegnate a più operatori (come accade ora con DAZN e Sky), alle co-esclusive parziali o totali, a pacchetti con con tre giornate in esclusiva a un solo OTT, fino ai pacchetti con un match in chiaro a giornata (sabato sera o domenica pomeriggio). A seconda delle combinazioni perciò i tifosi saranno costretti a sottoscrivere da uno a tre abbonamenti per vedere la Serie A e la propria squadra del cuore.

Il 14 giugno entro le ore 10 sono attese le offerte dei broadcaster. Ma che succede se DAZN, Sky, Amazon, Rai, Mediaset, Discovery non offriranno abbastanza? Semplice (più o meno). Dopo una fase di rilanci, se le offerte saranno giudicate dalla Lega Calcio troppo basse, si apriranno le successive fasi del bando matrioska: si assegnerà la patata bollente della vendita dei diritti a un intermediario indipendente, e poi, in caso di fallimento, si potrà avviare il progetto del canale TV della Serie A.

Oggi il supporto tecnologico e le strutture (come l’International Broadcasting Center di Lissone) rendono questo progetto alternativo più credibile. In questo caso, sarebbe la Lega a realizzare il prodotto tv e poi a rivenderlo su vari canali di distribuzione con un incasso minimo che è stato stimato in un minimo di 1,2 miliardi a stagione dal 2024 al 2034. Il progetto del canale TV della Lega Serie A però avrà bisogno di liquidità e quindi dell’aiuto dei fondi di investimento e di private equity che da molti mesi sono in trattative con i club attraverso l’assistenza dell’advisor Lazard.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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