L’Agenzia delle entrate cerca rinforzi per i conteggi sul canone Rai in bolletta.
Secondo quanto risulta a ItaliaOggi l’ufficio di Torino 1 dell’Agenzia che si occupa del nuovo canone Rai, ha, infatti, chiesto di avere un aumento del personale formato, per poter far fronte all’enorme mole di lavoro arrivato dall’introduzione del canone in bolletta. I carichi di lavoro straordinari hanno nei fatti rallentato il conteggio del risultato ufficiale dell’operazione. Per oggi sono attesi, infatti, i primi dati consuntivi del canone in bolletta applicato ai mesi di luglio e agosto.
Il problema principale risiede nel fatto che all’Agenzia delle Entrate non sanno con precisione quanto vasta sia la platea di utenti che sono soggetti al pagamento del canone tv. Le richieste totale di esenzione sono state calcolate pari a un milione e 200 mila, secondo il report dello studio a cura di Slc Cgil nazionale, mentre la quantità ufficiale delle Entrate, aggiornata all’8 giugno, era pari a 817 mila.
Gli uffici, stando alle stime di Slc Cgil, si sono trovati dunque agli 860 mila utenti, che avevano presentato la dichiarazione di non detenzione dell’apparecchio televisivo entro il 31 maggio, un’aggiunta di altre 383 mila richieste, pervenute dopo la scadenza massima di fine maggio. A ciò si aggiunge il fatto che l’Agenzia dell’entrate sulla propria pagina Facebook, ha scritto il 25 luglio 2016, che chi, ritenesse l’addebito del canone tv in bolletta non corretto, poteva pagare solo la quota facente capo alla componente elettrica. L’effetto è che alle Entrate stanno arrivando richieste di rimborso del canone tv anche da soggetti a cui non spetta perché non hanno presentato la dichiarazione di non detenzione entro fine maggio.
Secondo le nuove previsioni stilate da Slc Cgil si evince che non solo difficilmente si incasseranno 300-400 milioni di euro previsti dal governo con la riforma del 2016, ma si rischia di avere un gettito inferiore al 2013. I dati parziali comunicati dal Tesoro parlano di 97 milioni incassati, ma solo oggi le Entrate comunicheranno i dati definitivi di luglio e agosto (i veri conti si faranno però solo alla fine dell’anno).
Per la Cgil il vero punto è il livello di evasione che la riforma del canone in bolletta dovrebbe abbattere in modo consistente. Nel 2015 si attestava al 27%. Quello delle compagnie elettriche è al 4%. Se andassero a pagare regolarmente tutti gli utenti (20 milioni, al netto dei 1,2 milioni di esenti dichiarati) si sincasserebbero ben 1,9 miliardi di euro, con un extra gettito di 256 milioni rispetto ai 1,74 miliardi stimati.
Il 67% dei ricavi totali andrà lla Rai. Il resto al fondo per l’editoria, all’esenzione per gli utenti ultrasettantacinquenni, e ad abbassare la pressione fiscale. Con un’evasione al 4% l’extra gettito si fermerebbe a 177 milioni. Per la Cgli se l’evasione sarà superiore al 7%, si incasserà meno dei 1,6 miliardi ottenuti nel 2013. Ma con molti contenziosi in più, visto il caos denunciato da molti utenti che hanno chiesto l’esonero.
Fonti: ItaliaOggi | Il Fatto Quotidiano