Agcom ha rilevato che i dati di ascolto di DAZN forniti da Nielsen per il girone di andata della Serie A superano del 50% quelli di Auditel. Nelle ultime 4 giornate del girone addirittura del 60%.
Nella delibera 18/22 del 20 gennaio 2022, al termine di una lunga istruttoria che è culminata con tre provvedimenti sanzionatori per DAZN, Agcom ha rilevato che i dati di ascolto registrati da Nielsen per l’audience dei match della Serie A in tutto il girone di andata sono superiori del 50% rispetto a quelli registrati da Auditel. Ciò significa, scrive il Fatto Quotidiano, che quando DAZN pubblica 1 milione di spettatori il dato reale dovrebbe essere 500mila.
Non solo. L’Authority per le comunicazioni scrive nella delibera che nelle ultime 4 giornate di campionato di andata il dato Nielsen /DAZN supera il 60% di quello rilevato da Auditel (che è l’unico ente certificato in Italia).
Per questo motivo l’Autorità ha imposto a DAZN l’uso di un Jic, un organismo certificato in cui siano presenti tutte le componenti del mercato, per fare le rilevazioni. L’unico certificato in Italia è Auditel che però ancora non è in grado di misurare l’audience che arriva da app e web. Secondo Agcom però il dato parziale copre l’80-90% del consumo. Poi a marzo la prima rilevazione Total Audience di Auditel che includerà internet.
Il drammatico crollo di audience per la Serie A ha determinato già alcune gravi conseguenze. È saltato il posto del presidente della Lega Calcio, Paolo Dal Pino. Gli investitori pubblicitari (UPA) sarebbero poi in rivolta, perché con i dati taroccati del 50% avrebbero speso 100 per una resa di 50.
E poi TIM, che ha investito 340 milioni nel calcio attraverso TIMVision in partnership con DAZN, e che ha registrato sino ad ora un clamoroso flop di abbonamenti, ha già dato il ben servito all’ex ad Luigi Gubitosi, e starebbe pensando a una rinegoziazione al ribasso dell’accordo con l’OTT inglese (cioè uno sconto di almeno 90 milioni annui). E a rischio c’è anche la prossima asta per la vendita dei diritti TV della Serie A prevista per la primavera del 2024, dato il deprezzamento del prodotto calcio.
Fonte: Il Fatto Quotidiano