Al via a novembre la piattaforma antipirateria di Lega Serie A e Agcom

pirateria-informatica-streaming-agcom

La nuova piattaforma antipirateria creata dalla Serie A sarà varata a novembre. La sua validazione da parte dell’Agcom come strumento per contrastare il fenomeno dello streaming illegale procederà a step.

Per contrastare fenomeno della pirateria audiovisiva, che colpisce soprattutto il calcio e lo sport, ma anche tutto il settore audiovisivo, sono entrate in vigore da agosto scorso la legge 93/2023 e il nuovo regolamento Agcom, che prevedono misure più efficaci e tempestive per bloccare i siti illegali.

Il workshop “Tempestività, Tecnologia e Collaborazione. Il nuovo quadro normativo italiano e il modello Agcom a tutela dei contenuti audiovisivi e sportivi”, organizzato da Fapav, Studio Previti (lo studio legale che conduce da anni una guerra controllo lo streaming illegale per conto di Mediaset) e Luiss Business School,  ha fatto il punto sulla situazione e sulle sfide che si prospettano. Secondo i dati presentati da Federico Bagnoli Rossi, presidente di Fapav (Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali), lo streaming illegale è un fenomeno che erode 1,7 miliardi di euro di introiti all’anno e 10mila posti di lavoro.

La principale novità è che l’Agcom può ora chiedere alle società di Tlc di oscurare in 30 minuti al massimo i siti segnalati dai detentori dei diritti TV del calcio, come DAZN, Sky o Lega Serie A. Inoltre, sono state inasprite le sanzioni: fino a 3 anni di carcere per chi trasmette in modo illegale e fino a 5mila euro per chi ne fruisce. Per rendere operativo il sistema serve una piattaforma tecnologica unica per l’attuazione degli ordini di blocco. La Lega Serie A ha messo a disposizione la sua, che attende la validazione finale da parte di un comitato tecnico dell’Agcom. L’obiettivo è di partire entro novembre, anche in forma sperimentale, con un’implementazione progressiva.

Il commissario Agcom, Laura Aria, ha ricordato che il regolamento è frutto di un lungo percorso, iniziato dieci anni fa con il primo regolamento Agcom sul diritto d’autore online. Il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, ha sottolineato invece che «serve un cambio culturale che porti a considerare la pirateria per quel che è: un illecito». Per questo è prevista una campagna di sensibilizzazione voluta dalla Presidenza del Consiglio.

Le piattaforme di streaming pirata in ogni caso si stanno già organizzando, informando i propri utenti che da ora in poi sarà necessario l’uso di una VPN (Virtual Private Network, cioè un servizio per anonimizzare la navigazione) per sfruttare i servizi illegali (ad esempio per vedere le partite di Serie A).

Fonte: Il Sole 24 Ore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.