Nel quarto rapporto per il 2016 dell’Osservatorio sulle comunicazioni l’Agcom registra una crescita delle linee Nga a 2 milioni e l’aumento delle SIM M2M. Crollano gli SMS cannibalizzati da Whatsapp e Messenger.
Gli accessi complessivi alla rete fissa a banda larga superano le 15,4 milioni di unità – con una crescita di 630.000 unità su base annua – mentre le linee Nga (Next Generation Access) sono oltre due milioni (+720.000 dall’inizio dell’anno) soprattutto grazie alla crescita di Telecom Italia e Vodafone. Inoltre, secondo i dati dell’Osservatorio sulle comunicazioni pubblicati da Agcom, le linee broadband di velocità superiore ai 10 Mbit (quasi 7,5 milioni di unità) sono il 48,5% del totale, di cui il 12,8% è rappresentato da linee oltre i 30 Mbit. La quota di Telecom Italia è pari al 46%, con una flessione dell’1% rispetto allo stesso periodo del 2015 rallentata però dal buon andamento degli accessi in fibra. Da rilevare invece la crescita di Vodafone (+0,5%) e di alcuni operatori Fixed Wireless Access (FWA) che mostrano una crescita complessiva dello 0,7%.
Nel settore delle linee mobili, queste hanno registrato complessivamente su base annua un leggero aumento (+410.000 linee), dovuto quasi esclusivamente ai MVNO (Mobile Virtual Network Operator). L’Osservatorio evidenzia che le SIM tradizionali (voce + dati) si sono ridotte di 2,2 milioni di unità, mentre sono cresciute le SIM “M2M” (+2,6 milioni): negli ultimi cinque anni il volume complessivo delle SIM Machine to Machine è più che raddoppiato, passando da circa 4,9 milioni a 11,4 milioni di unità.
Per quanto riguarda il traffico dati, secondo l’Agcom il numero di Sim con accesso ad internet è cresciuto del 9,7%, arrivando a superare le 53 milioni di unità. Telecom Italia si conferma leader di mercato con una quota del 30,3%, seguita da Vodafone (29,2%) e Wind (22,4%). Interessante il dato relativo agli SMS inviati da inizio anno (17,8 miliardi): “cannibalizzati” da nuove applicazioni di comunicazione, in particolare Whatsapp, si sono ridotti del 27,7% rispetto allo stesso periodo del 2015 e di oltre il 75% rispetto al livello massimo raggiunto nel 2012 (72,2 miliardi).
Nel mercato televisivo Rai e Mediaset si confermano come sempre ai primi posti negli ascolti (rispettivamente al 34,4% e al 32,2%), anche se in flessione dal 2012, a vantaggio di Sky (8,7%) e soprattutto dei canali Discovery (6,9%). Seguono La7 col 4% e gli altri operatori tv col 13,9%. I dati sono aggiornati a settembre 2016.
Nel settore dell’editoria, nel mese di settembre 2016, secondo l’Osservatorio Agcom la vendita di quotidiani è risultata di poco superiore a 2,6 milioni di copie, in flessione di circa il 9,5% rispetto a settembre 2015. Il quadro competitivo vede leggermente diminuire le vendite di RCS Mediagroup, mentre si rafforzano il Gruppo Editoriale l’Espresso e il gruppo Caltagirone. Nell’editoria quotidiana, tra il 2011 ed il 2015 le copie cartacee vendute giornalmente sono passate da 4,8 a 3,1 milioni di unità. La flessione dei gruppi di maggiori dimensioni è risultata di poco inferiore al 30%, mentre per gli editori di minori dimensioni la riduzione è stimabile nell’ordine del 45%. Nell’editoria periodica, le copie vendute annualmente sono diminuite del 33% passando da 1,4 miliardi nel 2011 a circa 940 milioni di unità nel 2015. Nel solo 2015 si registra una flessione del 12,5%.
I volumi delle copie digitali dei periodici editi in formato cartaceo anche se in crescita di oltre il 15% nel 2015, rimangono marginali rispetto alle copie cartacee (il 2,5% nel 2015). Circa il 50% delle imprese che hanno trasmesso i dati alla IES svolge la propria attività nell’editoria quotidiana e periodica. Le prime 20 imprese editoriali censite detengono oltre il 70% dei ricavi complessivi, come evidenziato dalle dichiarazioni trasmesse nel 2016.
Fonte: comunicato stampa