WiMax raddoppia utenti e dipendenti

Sembrava uno dei tanti flop all’italiana, e invece nell’ultimo anno è notevolmente cresciuto il mercato del WiMax, la tecnologia wireless a banda larga alternativa all’ADSL. Lo dice l’Agcom, che registra un inatteso boom del +17% nei ricavi nel 2013 (34,5 milioni di euro, di cui 9,5 milioni a margine operativo) secondo i dati degli operatori del settore.

L’Autorità riporta un incremento fino a 270 mila utenti WiMax nel terzo trimestre 2013, e di questi ben 100 mila in più solo negli ultimi dodici mesi. Secondo le aziende che forniscono i servizi e la connettività a fine anno saranno 350 mila.

«Abbiamo raddoppiato i dipendenti – dichiara a La Repubblica Luca Spada, ad di Ngi, società acquistata da soci italiani dall’inglese Bt – e nel 2014 prevediamo l’assunzione di almeno 50 persone». Il business è cresciuto grazie al mercato generato dalla scarsa copertura del territorio delle linee ADSL e in fibra ottica, e anche grazie ai bandi di gara del Ministero dello sviluppo economico vinti a novembre da Ngi nelle Marche e in Liguria (13 milioni di euro per coprire le zone in digital divide). Ngi copre 4.500 comuni del Nord e del Centro Italia, conta 120 mila clienti e ha investito 75 milioni dal 2006 ad oggi.

Anche Linkem sembra cavalcare l’onda: dipendenti raddoppiati (260), 55 milioni di euro investiti nel 2013, 40% circa della popolazione coperta e 200 mila clienti serviti. Una crescita che ha fruttato il raddoppio dei ricavi (40 milioni di euro). «E puntiamo al doppio anche nel 2014», dichiara Davide Rota, ad di Linkem. Aria, il terzo operatore WiMax in Italia, è sullo stesso trend. Con gli altri minori e regionali come Mandarin in Sicilia, Freemax in Toscana, Wavemax nelle Marche e in Emilia Romagna, Assomax in Friuli Venezia Giulia.

Secondo l’Agcom in Italia sono 2 milioni i cittadini in divario digitale non coperti da banda larga. Nel corso del 2014, anche grazie ai bandi del Ministero, le zone in digital divide saranno coperte anche dal WiMax.

Fonte: La Repubblica

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