TIM: “nel contratto per la Serie A con DAZN rilevate anomalie”

TIM DAZN

Il collegio sindacale di TIM ha segnalato delle anomalie sul contratto firmato con DAZN per i diritti TV della Serie A.

Il collegio dei sindaci  di TIM, nella sua relazione di bilancio per l’esercizio 2021, ha riscontrato «una criticità dei flussi informativi verso gli organi decisori e una conseguente anomalia nei processi decisionali in sede di approvazione del progetto», siglato con DAZN e concluso dalla precedente dirigenza del gruppo tlc.

Nel dettaglio è stato riscontrato come operazione atipica o inusuale quella relativa all’accantonamento «per complessivi 548 milioni relativo alla natura onerosa rilevata per alcuni contratti di contenuti media, principalmente riferibili al contratto sottoscritto con DAZN, per la trasmissione delle partite di calcio del Campionato italiano di Serie A per le tre stagioni calcistiche 2021-2022, 2022/2023, 2023/2024».

«Le analisi del collegio, di concerto con gli organi societari, hanno condotto ad appurare che, in ragione di alcuni specifici impegni contrattuali e di alcuni fenomeni che hanno impedito il raggiungimento del numero di abbonati previsto dal piano di investimento originario, non si prevede che il contratto possa consentire di raggiungere il punto di “break-even” del triennio e la copertura dei costi attraverso i ricavi», prosegue la nota.

Per questo motivo, si legge su La Repubblica, il nuovo cda guidato da Pietro Labriola ha approvato gli accantonamenti straordinari di 548 milioni su un accordo complessivo da 1,02 miliardi (i famosi 340 milioni a stagione per i diritti TV della Serie A di DAZN). 

Il caso scoperchiato dal collegio sindacale potrebbe innescare un’azione legale da parte degli azionisti sulle condotte della passata dirigenza, anche se alcune fonti legali, riportate dal quotidiano del gruppo editoriale Gedi, raccontano che l’ex ad Luigi Gubitosi all’atto delle dimissioni ha firmato un accordo che lo libera da qualsiasi responsabilità passata.

Fonte: La Repubblica

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