Rai Due e Rete 4 sono definitivamente scomparsi dalle frequenze analogiche padane. I lombardi, i piemontesi, i parmensi e i piacentini da ieri, grazie allo spegnimento dei due canali dalla tv analogica, possono godere di un più ampio bouquet di canali digitali terrestri.
Ma è andato tutto bene? Tra transizioni impreviste e oscuramenti improvvisi vediamo cosa è accaduto nella fatidica giornata dello switch-over del nord Italia.
L’assalto al decoder
Durante il week-end pre switch-over i cittadini delle regioni coinvolte hanno letteralmente assalito i punti vendita per acquistare un decoder. Secondo “IlSole24ore” sono stati presi di mira dalla smania d’acquisto soprattutto i centri commerciali e le grosse catene di elettronica. Il 60% degli acquisti, che si stimano in decine e decine di migliaia, sono stati fatti per i decoder zapper (economici, non interattivi e senza pay-tv). Forte anche la domanda per l’acquisto di nuovi televisori, per la gioia dei rivenditori.
Si vede, non si vede
In molte zone il segnale tv, analogico e digitale, è letteralmente sparito. In alcuni centri delle province di Bergamo, Varese, Brescia, e Sondrio, e nelle zone della Valsassina e nelle vicinanze del lago d’Iseo si sono verificati oscuramenti inattesi o al contrario tutti i canali analogici sono ancora lì e nulla è cambiato. L’assenza dei segnali ha provocato un’ondata di chiamate al numero verde messo a disposione del Ministero dello Sviluppo Economico, che in poche ore ha registrato 17 mila richieste di assistenza da parte degli utenti.
Problemi di sintonizzazione
Come al solito gli utenti hanno avuto non poche difficoltà coi nuovi canali del dtt. La sintonizzazione non è stata così semplice, e ha fatto impazzire soprattutto l’utenza un po’ più avanti con l’età, dato che alcune stazioni digitali sono state spostate più volte dalle loro frequenze. In alcuni casi i problemi sono stati causati dagli impianti d’antenna non adeguati nelle abitazioni degli spettatori. Il passaggio ha coinvolto anche altre aree già all-digital, ad esempio la città di Torino, in una sorta di rimpasto di canali tra i vari mux del dtt. Inoltre in alcune valli e paesi montani lombardi e piemontesi non si ha ancora traccia del segnale della nuova tv digitale.
Il caso Rai News (24)
Durante la mattinata di ieri è poi scomparso dalle frequenze del digitale terrestre il canale pubblico d’informazione Rai News, ex Rai News 24. L’oscuramento è stato rilevato anche sulla piattaforma satellitare Sky. I media hanno sollevato la questione come un atto di censura da parte delle alte sfere della Rai ai danni della redazione della testata giornalistica del canale pubblico. In realtà i segnali di Rai News sono stati solamente traslocati dal Mux B al Mux A del digitale terrestre (dove vengono trasmessi i primi canali Rai) delle aree coinvolte dallo switch-over, e dal Mux 3 al Mux 1 nelle aree già digitalizzate. Mentre nella piattaforma satellitare Sky il canale è stato spostato per far posto al nuovo canale sportivo Rai Sport 2.
L’associazione a tutela dei consumatori Altroconsumo e la stessa redazione di Rai News, ignara delle reali cause, nella convulsa mattinata hanno segnalato le proteste degli utenti e hanno denunciato che il riposizionamento ha collocato il canale non-stop news in fondo alla numerazione automatica del dtt. Successivamente i vertici Rai in evidente ritardo hanno comunicato alla stampa che si è semplicemente trattato di un spostamento di frequenze.
Pur non trattandosi di una censura tecnica, la dirigenza Rai, da tempo in conflitto con la linea editoriale del canale Rai News, ha commesso la grave mancanza di non informare anticipatamente la redazione, che insieme all’Usigrai ha immediatamente indetto uno sciopero per il 31 maggio, e non ha colpevolmente e forse volutamente comunicato la variazione ai corrispettivi telespettatori sulla trasposizione digitale dello stesso canale.
La Rai oggi si è ulteriormente difesa dagli attacchi provenienti dalla stampa e dell’opinione pubblica, dichiarando di avere diffuso ampiamente le informazioni sulla variazione del bouquet dei propri canali, attraverso passaggi televisivi su spot e tg, nei sottotitoli durante i programmi, nei comunicati e articoli dei giornali, e attraverso i siti internet della Rai e del Ministero dello Sviluppo Economico. Personalmente posso affermare di aver trovato le variazioni della posizione di Rai News (pubblicate in questo articolo), dopo una lunga ricerca, solamente in una pagina seminascosta del sito di Raiway.
Digitale Terrestre,partenza con disagi (Il Giorno – Bergamo)
Bergamo, 19 maggio 2010 – Il gran giorno del digitale terrestre è arrivato e per i bergamaschi che si erano muniti di decoder, o di un televisore con l’apparecchio incorporato, non sono mancate le sorprese. L’oscuramento in analogico di Raidue e Retequattro è infatti puntualmente scattato nelle prime ore di ieri, ma non altrettanto è avvenuto per l’avvio del segnale con il nuovo sistema: in tanti, infatti, hanno segnalato problemi di ricezione con una diffusione che si può definire “a macchia di leopardo”.
I problemi più significativi si sono verificati ad Albino, Nembro, in Valle Brembana e sul Sebino che – secondo quanto si è appreso – per il momento rimarrà escluso dalla novità. Più tranquilla, invece, la situazione di Bergamo dove, anche secondo negozianti del settore ed antennisti, la copertura sfiora ormai il 90% del territorio comunale. Anche in zone dove, fino a lunedì, non si ricevevano i nuovi canali Raiquattro e Rai Storia, ieri sono cominciate le regolari trasmissioni.
nasce Tivùsat e chiaramente ci rimette il cittadino..Rai,Telecom Italia Media e Mediaset con l’inganno di vedere programmi in chiaro gratuitamente,a loro dire,ci costringono all’acquisto dell’ennesimo decoder..questo sarebbe gratis???a me nn sembra..
Ma che centra, le telefonate le paghi e paghi anche il telefono, nessuno ti regala niente.
Poi il Tivù-Sat serve solo nelle zone dove non si riceve il segnale terrestre, io ricevo tutto con un decoder da 30euro e devo dire che non avevo mai visto la tv così bene.
Caro Rino,
le telefonate in Italia si pagano, e anche troppo, alle aziende delle telecomunicazioni che hanno capitali privati e non più pubblici come Telecom, o altre come Vodafone o Wind.
La tv, quella pubblica, quella pagata con le tasse dal cittadino, dovrebbe essere accessibile a tutti, fornire contenuti dignitosi, e non dovrebbe avere ulteriori costi.
Il passaggio forzato al digitale terrestre invece ha costretto tutti i telespettatori, te compreso, ad acquistare un decoder o a comprare un nuovo televisore, per usufruire anche del servizio pubblico della Rai.
Tivù Sat (che ricordo fa parte del consorzio privato Tivù suddviso al 48,25% da Mediaset, al 48,25% da Rai e al 3,5% da TI Media) è si nata per sopperire ai limiti del digitale terrestre, ma è stata costituita in realtà anche per erodere pian piano il monopolio sul mercato della tv satellitare e nel mercato della pay-tv (in modo indiretto per favorire Mediaset Premium) che fino a poco tempo fa deteneva Sky.
Tivù Sat è un grosso affare, è pure una bella truffa, che costringe l’utente tagliato fuori dal dtt all’acquisto di un decoder troppo caro, di una tessera (la smart card) che dovrebbe essere gratis, di troppi dispositivi “protetti e criptati” per una tv gratuita, il tutto per avere la visione di pochi pochissimi canali.
Tu affermi che sono bastati solo 30 euro per passare al digitale terrestre. Ed è indubbio che la qualità audio/video digitale è nettamente superiore alla tv analogica. Ma con uno zapper ad esempio non potrai accedere alla visione dei Mondiali di Calcio in Alta Definizione (novità tecnologica del dtt) offerti gratis dalla Rai. Con uno zapper da 30 euro non potrai inoltre usufruire dei “mirabolanti” servizi pubblici interattivi, pubblicizzati come altra grande novità della nuova tv, e ipotizzati dal MINIstro spara balle Brunetta. Insomma con un decoder base potrai accedere solamente all’ampio bouquet di canali generalisti e tematici del digitale terrestre, ma non potrai godere delle innovazioni tecnologiche della nuova piattaforma. E facciamo gli scongiuri che non scompaia improvvisamente il segnale digitale nel bel mezzo della partita dell’Italia …
Saluti
E’ una tecnologia vecchia io sto nel lazio e molti canali non li vedo!