Sky: “Verificheremo l’opportunità della Serie A nel prossimo bando”

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Andrea Duilio, CEO di Sky Italia, intervistato dal Il Sole 24 Ore, afferma che Sky investe in Italia 1,2 miliardi di euro fra contenuti e diritti tv. Nell’ultimo anno 260 mln solo per i contenuti originali. Per la Serie A valuteranno l’opportunità di acquistare i diritti TV nel prossimo bando.

Andrea Duilio, 48 anni, CEO di Sky Italia da settembre dello scorso anno, in questa sua prima intervista da quando è diventato amministratore delegato, risponde così al Il Sole 24 Ore quando gli si chiede cosa Sky rappresenti oggi in Italia. «Siamo stati media company per molti anni e ora abbiamo cambiato pelle. Siamo una tech media company, con un rapporto molto più “rotondo” con i clienti».

Sta di fatto che la pay-tv di proprietà di Comcast è orfana (o quasi) delle immagini della Serie A (che detiene DAZN), ma questo non è visto come una mancanza essenziale. Anzi, Duilio afferma che Sky in questo momento ha il tasso di abbonato più basso di sempre (livello di churn): «abbiamo comunque tre partite a settimana e una ricca offerta di calcio e sport». 

Poi adesso c’è Sky Glass che punta tutto sullo streaming, proprio ora che sembra aver fatto flop con DAZN. «In realtà Sky offre servizi in streaming da oltre dieci anni. – dichiara Duilio – E abbiamo implementato le migliori tecnologie per garantire una visione di qualità a tutti i nostri clienti. Trattiamo da sempre materiale live e non abbiamo mai avuto problemi grazie agli investimenti fatti. C’è poi da considerare un aspetto fondamentale: Il nostro azionista è Comcast. Poter contare sul know how di una telco così all’avanguardia fa la differenza. Gli investimenti di Comcast in innovazione fanno sì che oggi 75 milioni di clienti utilizzino questo sistema tecnologico e operativo globale, con 5 miliardi di streaming ogni settimana».

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Secondo il dirigente di Sky, la nuova Smart TV può diventare la chiave per aumentare il numero di abbonati. «L’ho definita “la Tv che mancava”. È una piattaforma che aggrega le app disponibili, ma offre anche l’integrazione completa di tutti contenuti: dai canali in chiaro di Rai, Mediaset, La7 a quelli dei player come Netflix, Prime Video, Disney+, Rai Play, DAZN, Discovery+, You Tube, oltre ovviamente a quelli dell’offerta Sky. E per fare questo abbiamo chiuso una serie di accordi con ognuno di loro».

Duilio non si preoccupa della concorrenza dei servizi VOD. «Noi contiamo evidentemente anche sull’experience. Abbiamo un algoritmo proprietario che consente al cliente di vivere un’esperinza televisiva semplificata e ottimale, grazie anche al comando vocale. E in più ci sono i nostri contenuti e le nostre produzioni originali. Che sono da sempre un elemento di forza». 

Sky ha cambiato pelle e ora è nel mercato delle tlc. «Sky Wifi è un asset strategico che contribuisce a consolidare il legame con i nostri clienti. Ed è il servizio broadband con il più alto livello di soddisfazione da parte del consumatore. L’offerta broadband si integra però in un ventaglio di prodotti più ampio. E tutto fa parte di una strategia che corre su due binari: quello che punta a valorizzare l’esperienza, con lo sviluppo di tecnologie e servizi innovativi, ma anche quello che punta sui contenuti».

Tutta questa rivoluzione in Sky dovrebbe portare dei risultati in bilancio che negli ultimi 2 anni è stato in profondo rosso. «Il 2021 sconta fenomeni a sé stanti. Faccio un esempio: Sky Wifi, sul quale abbiamo investito al lancio 300 milioni, ha un payback di tre anni. Insomma ci sono da considerare investimenti che però stanno dando anche i loro frutti». Al momento Sky non vede opportunità di business nella telefonia mobile.

Andrea Biondi chiede se dobbiamo abituarci a una Sky senza Serie A. Duilio risponde: «Verificheremo le opportunità nel prossimo bando. Intanto abbiamo investito nella Serie B, nei campionati delle principali leghe, nelle coppe europee. Abbiamo poi un’offerta sportiva che va dalla Formula 1, alla Moto Gp, tennis, basket, volley e tante altre discipline».

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Andrea Duilio non teme la crisi economica e l’impennata dell’inflazione (che ridurrà il potere di acquisto dei consumatori italiani). «Noi ci siamo attrezzati dando ai clienti offerte semplici e flessibili. E comunque un’offerta molto ricca e di qualità viene sempre apprezzata, anche nei momenti in cui si decide cosa tagliare nel bilancio familiare».

C’è futuro per la pay-tv con la continua moltiplicazione dei servizi OTT che fanno molto leva su offerte commerciali aggressive? «Sicuramente sì. – conclude Duilio – Ma è fondamentale investire con forza nella produzione di contenuti originali, cosa che noi stiamo facendo. Oggi poi, rispetto al passato, continua a crescere il numero di persone che paga per i contenuti. Per questo è un mercato sui cui una realtà come quella Sky, che punta su contenuti, tecnologie ed experience, ha sicuramente un futuro.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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