RSI, i programmi della tv svizzera disponibili online dal 2014

La Radiotelevisione Svizzera va in streaming per riconquistare gli italiani. A partire dal 2014, la SRG SSR proporrà al pubblico di italofoni all’estero una nuova offerta audiovisiva su Internet, consultabile all’indirizzo www.tvsvizzera.it. Il Consiglio federale ha esteso l’accordo di prestazioni stipulato con la SSR alle attività mediatiche svolte da quest’ultima all’estero. La decisione è già stata presa dalla Confederazione che si accollerà metà dei costi dell’operazione.

Le produzioni in lingua italiana potranno tornare ad essere viste sia in Italia – dove il segnale televisivo della RSI era scomparso quasi completamente – che nel mondo intero. L’offerta destinata principalmente a un pubblico di italofoni all’estero interessati alla realtà svizzera, informerà su avvenimenti di attualità, in particolare sugli aspetti transfrontalieri dal punto di vista della Svizzera. L’offerta consisterà in rivisitazioni di contributi forniti dalla RSI, da rsi.ch e da swissinfo.ch. Verranno inoltre realizzate ad hoc produzioni originali che abbiano per tema argomenti di interesse transfrontaliero e possano servire a diffondere una chiave svizzera di interpretazione dei fatti e dei fenomeni più rilevanti. Questa nuova offerta online non comprenderà la programmazione televisiva RSI gravata da diritti terzi: ne sono quindi esclusi film e telefilm d’acquisto, come pure alcuni grandi eventi sportivi nazionali ed internazionali. I costi di utilizzo annuali ammonteranno a circa 1,5 milioni di franchi.

L’anno passato, il Consiglio federale ha rinnovato per il periodo 2013-2016 il suo accordo di prestazioni con la SSR relativo alle attività mediatiche svolte da quest’ultima all’estero. In tale quadro, la SSR è tenuta a fornire delle informazioni sulla piattaforma Internet di Swissinfo e a collaborare con le emittenti televisive internazionali TV5 (in francese) e 3Sat (in tedesco). Vista l’assenza di un’offerta destinata agli italofoni residenti all’estero, il Consiglio federale aveva incaricato la SSR di vagliare la possibilità di diffondere le trasmissioni della Radiotelevisione svizzera (RSI) anche in altri Paesi.

Di fatto, da quando l’Italia è passata alla televisione digitale terrestre, molte zone del Nord del Paese prima raggiunte dal segnale analogico, oggi non sono più irradiate dalle trasmissioni elvetiche. In questi anni di tv digitale sono giunte alla Rsi molte le segnalazioni di disagi, da Varese e Milano in particolare ma da tutta l’area di confine in generale. Il problema è legato al miglioramento e ampliamento del segnale DVB-T, cioè quello di Rai, Mediaset e dei canali privati in territorio italiano, nelle zone limitrofe alla Svizzera.

Un disagio cui ha dato risposta la direzione della Rsi, lusingata dall’attenzione di tanto pubblico del Bel Paese, in particolare quello più vicino ai confini: «Per la Radiotelevisione svizzera non è in alcun modo possibile trasmettere i propri programmi televisivi su territorio italiano. Il mandato pubblico assegnato dal Consiglio Federale non contempla la trasmissione di programmi tv al di fuori del territorio nazionale, né la possibilità di investire risorse per trasmettere su territorio estero».

In ogni caso, parte del segnale della Rsi continua ad arrivare nelle zone più vicine al confine, attraverso il cosiddetto overspill, vale a dire la sforatura naturale, necessaria per la copertura completa del territorio nazionale, prevista dalla legislazione internazionale. Ecco che grazie all’overspill un numero ristretto di telespettatori delle province di Varese, Como e Sondrio continuano a captare il segnale Rsi in digitale. Ma ora, dopo il quasi totale oscuramento, la televisione tanto cara alle terre di confine tornerà a trasmettere in Italia grazie al nuovo sito Web.

Fonti: news.admin.ch | rsi.ch | laprovinciadivarese.it

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