Netflix con BARB in Uk per la misurazione dell’audience. In Italia Auditel?

Netflix

Netflix sceglie BARB (l’Auditel inglese) per la misurazione dell’audience nel Regno Unito, in vista del lancio del piano di abbonamento economico con la pubblicità. Ora si attendo sviluppi anche in Italia.

Netflix ha aderito al sistema BARB, in pratica l’Auditel della Gran Bretagna, che dal 1984 rileva gli ascolti della TV in tutto il Regno Unito. È la prima volta che il colosso dello streaming si affida a un ente di misurazione dell’audience.  Una sorta di rivoluzione per tutto il mercato degli OTT, perché l’azienda di Los Gatos si allontano dalla tendenza di fornire ai propri interlocutori pubblicitari (e non) dati che sono frutto dei propri analytics o elaborati da ricerche non certificate.

L’unico altro caso al mondo è quello di DAZN in Italia che, in parte costretta dall’Autorità per le comunicazioni, ha già cominciato da questo agosto a misurare la propria total audience attraverso Auditel.

L’adesione di Netflix arriva un anno dopo che BARB ha incluso nel suo panel i servizi di streaming insieme alle trasmissioni dei canali lineari come parte del suo rapporto “Gold Standard” di visualizzazione nelle case del Regno Unito.

Dal 1° novembre, quindi, BARB riporterà i dati di ascolto di Netflix, ogni giorno sia a livello di servizio che di programma. Esattamente come viene fatto, dopo che il servizio è stato aggiornato e implementato, per oltre 300 altri canali di trasmissione e in abbonamento, servizi di video on demand (BVOD) e pubblicità/video on demand in abbonamento (AVOD/SVOD).

La svolta conferma che per Netflix sono oramai imminenti, e coincideranno con l’inizio del prossimo novembre, i tempi dell’arrivo di offerte di abbonamento a prezzo scontato, ma che contempleranno la presenza della pubblicità.

Mentre Netflix e altri servizi di streaming si sono chiaramente affermati nell’ecosistema televisivo, le emittenti continuano a rappresentare la parte di grande dei dati di audience nel Regno Unito. Nel 2022 i canali tradizionali lineari e i servizi on-demand dei broadcaster hanno rappresentato circa i due terzi di tutti gli ascolti, mentre i servizi SVOD/AVOD rappresentano circa un sesto di tutte le visualizzazioni. Il tempo medio giornaliero di visione dei servizi delle emittenti TV era di 159 minuti a settembre 2022 e la media dei servizi SVOD/AVOD era di 36 minuti al giorno.

«Nel 2019, alla conferenza RTS di Cambridge, ho accolto con favore l’idea che il pubblico di Netflix fosse misurato in modo indipendente», ha affermato Reed Hastings, co-CEO di Netflix. «Siamo rimasti in contatto con BARB da allora e siamo lieti di impegnarci per la sua misurazione affidabile per registrare come le persone guardano la televisione nel Regno Unito».

Justin Sampson, amministratore delegato di BARB, afferma: «La nostra misurazione dell’audience si adatta continuamente per adattarsi alle nuove piattaforme e dispositivi che vengono utilizzati dalle persone per guardare i loro programmi televisivi preferiti. Abbiamo fatto un grande passo avanti l’anno scorso, quando abbiamo iniziato a segnalare il pubblico ai servizi di streaming. L’impegno di Netflix nei confronti di BARB invia un chiaro segnale che ciò che stiamo facendo è prezioso per i nuovi e affermati attori del mercato».

A partire dalla seconda settimana di novembre 2022, BARB riporterà pubblicamente la copertura mensile e la quota di visualizzazione per i gruppi di emittenti e i servizi SVOD/AVOD che rappresentano oltre lo 0,5% della visualizzazione totale identificata. BARB estenderà anche la sua segnalazione settimanale dei primi 50 spettacoli per includere gli spettacoli su tutti i canali lineari e fornitori di servizi SVOD.

Si attendono ora nuovi accordi anche in Italia (ad esempio con Auditel), dove Netflix è il primo servizio di streaming per numero di abbonati, con circa 4,6 milioni di clienti paganti. Il colosso californiano dello streaming ha già stretto un accordo con Microsoft per la vendita dei suoi spazi pubblicitari. A quanto si apprende dai centri media, su Netflix partirà prima la pubblicità di tipo più tradizionale e poi, a partire dal prossimo anno anche quella profilata e quella in programmatic.

Netflix in Italia potrebbe scegliere  un Joint Industree Committee, cioè Auditel per svolgere naturalmente il ruolo di misurazione dei suoi ascolti. Pare che la società di Reed Hastings stia cercando un country manager italiano che affianchi Eleonora Andreatta. E secondo alcune voci potrebbe anche scegliere un secondo JIC del nuovo sistema Audi in via di formazione che si dovrebbe chiamare Audicom, una ricerca nata dalla fusione di Audiweb e Audipress e con un ulteriore implementazione, in grado comunque di misurare le attività video attraverso l’sdk e il supporto di Auditel.   

Fonte: primaonline.it | broadbandtvnews.com

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.