Nasce in Italia la prima start up dedicata al business dei FAST channel: FCN – FAST Channels Network.
Nasce Fast Channels Network – FCN, il primo player italiano dedicato al mondo dei FAST, Free Ad-Supported Streaming Television, grazie all’incontro di professionisti dell’industria Media & Entertainment ed alcuni investitori, leader di mercato a livello globale. FCN è un editore di canali FAST con un innovativo progetto internazionale che ha raccolto l’interesse da parte di numerosi operatori ed un fondo Venture Capital italiano, che è in fase di definizione per l’investimento.
I fondatori sono Luisa Bortolotti, tra i fondatori di FIRST, rete nazionale di professionisti in campo tributario e legale, e Mauro Panella, ex Vice President Broadcast & Programming Operations FOX per Italia Germania & UK e direttore media per Engineering.
Fast Channels Network ha la volontà di essere un fornitore di servizi consulenziali per editori, detentori di diritti, aggregatori di canali ed aziende di comunicazione e si propone come facilitatore e partner per aziende che vogliono posizionarsi in un mercato in forte crescita, prima che raggiunga una futura maturazione. La nuova realtà imprenditoriale include un network di consulenti e investitori, aziende leader del mercato Media & Entertainment, della produzione, post-produzione, comunicazione, doppiaggio e tecnologia.
Grazie a questa rete, FCN è in grado di affiancare realtà pubbliche e private, dalla creazione e validazione del business model, individuazione dei partners e contenuti, definizione della strategia, distribuzione e selezione di tecnologia fino alla gestione dei servizi operativi. Con la sua rete di players internazionali, FCN è un business partner con un portfolio di oltre 100 canali italiani ed internazionali, disponibili con modelli tradizionali e revenue share sul mercato nazionale ed internazionale.
Il mercato dei FAST è la più promettente evoluzione dello streaming TV, con oltre 12 miliardi di dollari di revenues stimate nel 2027 a livello globale di cui 10 miliardi per USA e 2 miliardi per il resto del mondo. Nei prossimi 5 anni, l’Italia raggiungerà il 5° posto a livello mondiale fra i paesi non di lingua inglese in termini di ricavi, confermando il crescente interesse di editori e piattaforme di distribuzione per questo modello di business, che ha coinvolto già primarie società in tutto il mondo.