Per contrastare la crisi del mercato globale della Tv tradizionale i grandi gruppi mondiali siglano sempre più alleanze lanciando piattaforme streaming e on demand contro l’avanzata degli Over The Top come Netflix.
I broadcaster tradizionali, free e pay, affliti da un crisi di abbonati e ascolti, stringono alleanze e lanciano sempre più offerte streaming e on demand sul web per dare una risposta al boom degli Over The Top come Netflix.
La crisi delle pay-tv, con il travolgente fenonmeno globale della cancellazione degli abbonamenti (cord cutting), coinvolge oramai da tanto tempo molti paesi: negli Stati Uniti si registra un calo di 3,3 milioni di abbonati, in Brasile -617 mila, in Messico -192 mila, in Canada -150 mila, in Svezia -144 mila. Mentre in altri come l’Italia il numero di sottoscrizioni ai servizi tv a pagamento non cresce da anni. Le tv free a livello mondiale invece subiscono un calo degli ascolti.
La crisi e i mutamenti di mercato, come spesso accade, spingono gli operatori e i gruppi a partnership e a aggregazioni produttive e distributive: The Alliance fra Rai, France Tèlèvisions e Zdf è stata presentata qualche mese fa e ha l’obiettivo di realizzare coproduzioni di ampio respiro. Poi c’è Salto, piattaforma streaming francese creata da France Tèlèvisions, Tf1 e M6. In Spagna è nata Loves Tv, il servizio online di Rtve, Atresmedia e Mediaset Espana. È in è programma poi un’alleanza paneuropea che ha in mente Mediaset.
La tendenza dei broadcaster tradizionali è quella di modernizzare la distribuzione, portanto i contenuti sui second screen (smartphone e tablet) e amplificando quello che si fa nella stessa tv. In Irlanda, ad esempio, la televisione pubblica Rté ha innovato in questa direzione il servizio digitale terrestre gratuito chiamato Saorview, che accoglie i canali pubblici così come molti canali commerciali in un’offerta televisiva avanzata (si può pensare come una sorta di Tivùsat del terrestre). Il servizio tv irlandese ha integrato Saorview Connect a fine dello scorso anno con un set-top-box dedicato per avere a disposizione l’esperienza che di solito si ha soltanto con i servizi OTT: on demand, suggerimenti dei contenuti da guardare sulla base dell’analisi dei gusti e altre funzioni interattive.
Anche in Italia sono operative nel mercato della tv free piattaforme streaming e on demand simili con Raiplay della Rai e Mediaset Play del gruppo della famiglia Berlusconi. Il Biscione proprio in questi giorni sta lanciando una campagna per far conoscere il nuovo servizio anche a chi finora non l’ ha utilizzato. Con Mediaset Play, applicazione presente su tutte le piattaforme e basata sulla tecnologia ibrida HbbTV, si può accedere al catalogo on demand con gli archivi di fiction, programmi e news, si può far ripartire un programma già iniziato oppure vedere le clip con i momenti essenziali della trasmissione realizzate e caricate live, uno strumento usato molto per i Mondiali di calcio. Fra i vantaggi c’è il fatto che Auditel continua a rilevare l’audience, così come conta gli ascolti dei programmi visti entro i sette giorni successivi. Altro vantaggio poi sta nella pubblicità: preroll prima dei contenuti on demand o annunci interattivi che si aggiungono agli spot tradizionali.
Fonte: ItaliaOggi