Diritti TV Serie A: TIM trova 66 canali di streaming illegale

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Secondo un’analisi redatta dalla TIM Data Room sono stati individuati 66 tra canali, profili e bot che permettono ai consumatori di fruire di servizi illegali per la visione delle partite della Serie A o degli eventi sportivi, o di condividere il proprio abbonamento. 

Assegnando i diritti televisivi a DAZN-TIM la Serie A ha deciso di abbracciare lo streaming legale, ma deve ancora guardarsi da quello illegale. Secondo un’analisi redatta dalla TIM Data Room, il fenomeno resta preoccupante e appare in crescita.

Il documento, consultato da MF-Milano Finanza, traccia un quadro della “pirateria” in Italia. Con un’attività di digital intelligence la società guidata da Luigi Gubitosi ha individuato 66 tra canali, profili e bot che permettono ai consumatori di fruire di servizi illegali per la visione delle partite o degli eventi sportivi, o di condividere il proprio abbonamento. Trattandosi di fenomeni radicati anche al di fuori della rete la stima è necessariamente parziale e approssimativa per difetto.


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La principale porta di accesso agli streaming illegali sono i social, e in particolare Facebook Messenger. Qui vengono esposte le singole offerte pirata e talvolta per attirare utenti si organizzano addirittura delle lotterie che mettono in palio abbonamenti gratuiti. Le trattative vengono poi concluse con un contatto diretto con il venditore, talvolta impersonato da un bot, software in grado di gestire autonomamente le transazioni. Segno di un fenomeno criminale sempre più sofisticato nel marketing e nella tecnologia, che le autorità sono riuscite ad arginare solo in piccola parte

A spingere gli utenti, è il basso rischio di essere scoperti. Secondo lo studio, il fenomeno risulta in crescita perché le persone percepiscono un basso rischio di essere rintracciate e multate: in pratica per gli utenti i benefici superano di gran lunga i rischi.

TIM sottolinea che vige una scarsa collaborazione di diversi social network e motori di ricerca nella lotta allo streaming illegale, contrastabile per esempio attraverso la rimozione dei link a siti che promuovono la pirateria.

Analizzando il traffico Internet, TIM ha scoperto, nel solo mese di agosto, 569 conversazioni online sullo streaming illegale del calcio italiano. Le discussioni si concentrano principalmente su Twitter (45%) e sono prevedibilmente aumentate durante le prime due giornate di Serie A. In particolare, il picco si è registrato il 21 (114 conversazioni) e il 22 agosto (135), in corrispondenza delle partite in cui sono stati segnalati numerosi disservizi da parte di DAZN.

Fonte: MF Milano Finanza

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