Diritti TV Serie A: come funziona il nuovo bando d’asta

nuovo logo serie a diritti tv

La Lega Calcio ha varato il nuovo bando per la vendita dei diritti TV delle partite di Serie A a partire dalla stagione 2024-25. Il bando di gara sarà pubblicato a fine maggio. Ma come funziona?

Secondo quanto rilevato da Il Sole 24 Ore la gara per l’assegnazione dei diritti TV della Serie A prevede ben 8 pacchetti per i broadcaster che potranno scegliere se comprarli per 3, 4 o 5 anni. Lo chiamano un “bando matrioska” con configurazioni diverse come i piani tariffari delle tlc.  Sono previste decine di possibili configurazioni: dalle 10 partite della Serie A a giornata in co-esclusiva, fino a due broadcaster che trasmettono 9 gare condivise e una in chiaro il sabato sera in esclusiva a un terzo soggetto (come accade oggi per i diritti della Champions League).

Potrebbero quindi partecipare all’asta DAZN e Sky, ma anche Rai e Mediaset, oltre a piattaforme in streaming come Amazon o Discovery+.

«Si potrebbe arrivare alla partita del saturday night venduta stand alone sul mercato, perché può essere trasmessa per la prima volta anche in chiaro, non è più un tabù» ha spiegato ieri l’ad della Lega Serie A De Siervo. Secondo l’amministratore delegato: «È il bando più difficile di sempre, perché c’è un mercato caratterizzato da poca competitività».

Ecco i vari pacchetti ipotizzati:

  • 10 match da assegnare a un operatore, più 3 in co-esclusiva e più tre partite anche a un OTT.
  • 9 partite (6+3) da assegnare non in esclusiva (ad esempio a Sky e DAZN), più una partita in esclusiva del sabato sera da assegnare a un OTT o a un broadcaster in chiaro;
  • 9 partite non in esclusiva da assegnare a pay-tv e OTT, più una partita in chiaro o assegnata in esclusiva a un OTT.
  • 10 partite a giornata (8+2) da assegnare alle pay-tv e OTT;
  • 10 partite a giornata (7+3) da assegnare alle pay-tv e OTT;
  • 10 partite a giornata (5+5) divise tra due operatori per 35 giornate, più 3 giornate intere in esclusiva ad un altro operatore.
  • 10+10 partite in co-esclusiva a due operatori (ad esempio a Sky e DAZN);
  • 9 partite a giornata da assegnare in co-esclusiva alle pay-tv, più una del sabato serata in esclusiva in chiaro o alle piattaforme OTT.

La Lega Serie A ha anche approvato due progetti alternativi: il primo, in caso di bando deserto, prevede di affidarsi a un intermediario. E se anche questa opzione non dovesse funzionare, si aprirebbe il fantomatico canale TV della Lega che vincolerebbe la Serie A per 10 anni. «Da lì non si tornerebbe più indietro e avremmo un partner per ridurre il rischio di andare sul mercato» dice De Siervo. A quel punto dalla finestra rientrerebbero i fondi di investimento che, finora senza successo, hanno bussato alle porte del campionato italiano di calcio.

Fonte: Il Sole 24 Ore | calciomercato.com

 

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