Diritti TV Calcio, l’asta per la Champions League è da rifare

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La partita per i diritti tv della Champions League va ai supplementari. Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza, l’UEFA non è stata soddisfatta dalle offerte pervenute ieri mattina dai broadcaster italiani e avrebbe deciso di optare per un secondo giro di offerte (migliorative) giovedì, giorno in cui l’organo europeo avrebbe dovuto comunicare i risultati dell’aggiudicazione. Il nodo è la distanza tra prezzo atteso e offerto.

L’UEFA, scrive MF-Milano Finanza, punta a raccogliere una cifra ben superiore a quella ottenuta con la scorsa asta (220 milioni). Le attese, secondo i ben informati, dovrebbero aggirarsi tra 300 e 400 milioni di euro. Nella mattinata di ieri però i partecipanti all’asta, ossia Amazon, Sky, Mediaset, Rai e DAZN, non avrebbero offerto quanto l’organo presieduto da Aleksander Ceferin si attendeva.

L’ultima asta per l’Italia, quella relativa al triennio 2021-24, come detto, aveva raccolto complessivamente 220 milioni di euro con tre player che si erano spartiti i diritti di trasmissione delle 137 partite annuali della competizione: Sky aveva speso circa 100 milioni per trasmettere 121 partite sulla sua piattaforma, Amazon Prime 80 milioni per avere l’esclusiva assoluta della migliore partita del mercoledì e Mediaset circa 42 milioni per poter mandare in chiaro la miglior partita del martedì (non in esclusiva) e per trasmettere sul web le altre 121 partite.

I pacchetti in vendita, declinabili sulle diverse piattaforme a pagamento o in chiaro, sono quattro: la finalissima, la prima scelta tra le partite del martedì, la prima scelta tra le partite del mercoledì, tutte le altre partite. La differenza più evidente rispetto alla precedente asta è il numero dei match: la riforma della Champions League, che sarà efficace dall’autunno 2024, ha ampliato il numero delle partite portandole a 203 (da 137), a cui si aggiunge la finale di Supercoppa Europea.

La sfida per i diritti a trasmettere i match di Champions League è legata a doppio filo a quella per i diritti della Serie A. Qualora i broadcaster fossero chiamati ad alzare la posta per le partite della Champions, è probabile che questi siano poi costretti a sottrarre risorse all’offerta per trasmettere le partite della Serie A, innescando così un braccio di ferro tra Lega e UEFA. Anche per questo motivo è possibile che giovedì almeno un broadcaster non si presenti al tavolo delle offerte o consegni una busta con valori volutamente bassi perché deciso a dare priorità ai diritti per la Serie A.

Sempre ieri il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini sul fronte dei diritti tv della Serie A ha voluto mettere l’accento su alcuni dati, che «mostrano, come ci stanno dicendo anche i broadcaster internazionali, che la pirateria è il principale problema. Poiché è una battaglia importante ci aspettiamo l’aiuto di tutti contro questo fenomeno». Al termine dell’assemblea dei club Casini ha chiosato: «Noi abbiamo chiesto, e la chiederemo ancora più forte, una norma immediata contro la pirateria. È il principale problema, è una battaglia di legalità. Violando tutte le norme e i diritti ci sono circa 2 miliardi di euro in circolazione che vengono sottratti al sostegno del calcio e di tutto lo sport italiano».

Fonte:  MF-DJ NEWS

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