Digitale terrestre Piemonte: al via la mappa dei disservizi e degli oscuramenti Rai

Torino – La Provincia di Torino affiancherà il Corecom per completare il monitoraggio della distribuzione geografica dell’assenza del segnale televisivo digitale terrestre di Rai 3. Lo prevede un’intesa raggiunta stamani a Palazzo Cisterna. In Piemonte circa 600.000 cittadini non ricevono il segnale digitale terrestre di Rai 3, che veicola le quattro edizioni giornaliere del Telegiornale del Piemonte (“Buongiorno Regione” alle 7,30 ed i telegiornali delle 14, 19,35 e 23).

In molte zone della provincia di Torino (la Collina Torinese, ad esempio) i teleutenti ricevono il segnale digitale della terza rete che veicola il Telegiornale della Lombardia, proveniente dal ripetitore di Monte Penice (al confine tra le province di Pavia e di Piacenza). Da Monte Penice viene irradiato anche un segnale digitale trasmesso sul canale 22, che dovrebbe “illuminare” l’intero Piemonte, assicurando la ricezione del Telegionale regionale trasmesso da Torino. Sullo stesso canale e dalla stessa località viene però irradiato anche il segnale di Tele Libertà, emittente lombarda che finisce per interferire nella ricezione di Rai 3 Piemonte.

In alcune zone montane, poi, non giunge alcun segnale di Rai 3. Del complicato problema si sono occupati più volte la Giunta ed il Consiglio Provinciale, prendendo posizione con i vertici Rai e con il Ministero delle Comunicazioni e chiedendo che la ricezione dei notiziari televisivi regionali sia assicurata in tutto il Torinese. Stamani a Palazzo Cisterna il Presidente Saitta, il Presidente ed il Vice-Presidente del Consiglio Provinciale, Sergio Bisacca e Giuseppe Cerchio hanno incontrato i vertici del Corecom, assicurando il sostegno della Provincia nella mappatura puntuale e dettagliata del disservizio nei 315 Comuni (e relative frazioni) del territorio provinciale. Il Presidente del Corecom Bruno Geraci ed il Commmissario Ezio Ercole (quest’ultimo presente all’incontro anche nella sua veste di Vice-Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte) hanno spiegato al Presidente Saitta, al Presidente Bisacca ed al Vice-Presidente Cerchio che, attualmente, la società Rai Way (che gestisce la rete di distribuzione del segnale televisivo pubblico) dispone di una mappatura sommaria delle aree non servite dal segnale del Telegionale regionale.

«Ci siamo impegnati a raccogliere i dati dai Comuni nel giro di pochi giorni. – spiegano i Presidenti Saitta e Bisacca ed il Vice-Presidente Cerchio – Dai vertici del Corecom abbiamo appreso che il problema, più che tecnico, è di politica aziendale. Per coprire l’intero territorio piemontese non sono necessari interventi molto costosi: si stima una spesa di circa 500.000 Euro, per potenziare il segnale digitale dei ripetitori ove necessario (per superare in potenza il segnale proveniente dalla Lombardia) e per coprire le zone impervie tuttora non servite o mal servite dagli impianti realizzati negli anni scorsi, spesso a spese (o con il contributo) delle Comunità Montane. Va inoltre risolto il problema delle interferenze con Tele Libertà». «Raccoglieremo i dati e li trasmetteremo al Corecom, – conclude il Presidente Saitta – ma crediamo che la questione debba essere oggetto di una mobilitazione di tutte le Province piemontesi e di tutti i Comuni, senza la quale sarà difficile smuovere i vertici Rai».

A mio parere la Provincia di Torino come il Corecom potevo pensarci prima, invece di lasciare più di 500 mila cittadini senza tv e privi di informazione, e consiglio alle istituzioni di prendere spunto e insegnamenti dall’ottimo lavoro di monitoraggio e di coordinamento svolto dall’Uncem Toscana e dalla sua Sala Operativa in occasione dello switch-off toscano.

Fonte : AgenParl

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