Stato di agitazione all’emittente televisiva abruzzese Rete 8.
La decisione è stata presa nel corso dell’assemblea del 29 ottobre dai lavoratori in accordo con i sindacati. L’iniziativa è partita a seguito della comunicazione, da parte dell’azienda, dell’avvio della procedura di licenziamento di quattro dipendenti nel settore amministrazione, tre impiegati recnici di ripresa e due impiegati tecnici di messa in onda.
I rappresentanti Slc-Cgil e Uilcom-Uil definiscono esuberi immotivati quelli notificati dalla direzione dell’emittente televisiva abruzzese Rete 8. «La scelta di azzerare ed esternalizzare l’attività amministrativa e di rinunciare a gran parte del personale tecnico attualmente occupato – continuano in una nota i sindacati – non risponde alle attuali esigenze aziendali». Aggiungono inoltre che: «l’efficientamento attribuito al virtual set sembra una forzatura volta all’individuazione di esuberi immotivati, considerando che proprio il digitale ha portato un aumento dell’attività lavorativa ed un maggior numero di canali da gestire».
La proprietà di Rete 8 aveva infatti inviato, nei giorni scorsi, un preavviso cartaceo ai dipendenti in cui informava che per nove persone, tra tecnici e amministrativi, entro poco tempo sarebbero scattati i licenziamenti. «Secondo l’azienda – dicono i due sindacati – l’innovazione tecnologica dovuta all’avvento del digitale, unitamente alla persistente crisi economica richiederebbe una riorganizzazione del settore tecnico e amministrativo con la riduzione della maestranze in esubero pari a 9 risorse così distribuite: 4 nel settore amministrazione, 3 impiegati tecnici di ripresa e 2 impiegati tecnici di messa in onda».
Secondo i sindacati, «un primo passo diretto per i sindacati ad un ridimensionamento e disimpegno dell’azienda in questo settore con il timore che a breve possano essere interessati, con ulteriori interventi aziendali, anche il settore giornalistico ed altri lavoratori nell’intero perimetro aziendale». Per questo i sindacati e l’assemblea dei lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione e chiesto una soluzione che «preveda la revoca di quanto comunicato e il mantenimento dei livelli occupazionali in un settore strategico come quello televisivo che vede Rete 8 protagonista storica sul territorio abruzzese».
Slc-Cgil e Uilcom-Uil hanno incontrato l’azienda il 21 ottobre presso la sede di Chieti di Rete 8 Srl per l’avvio della procedura prevista dalla legge 223/91; contestualmente è stata convocata una riunione con i lavoratori che si è tenuta martedì scorso dalla quale è scaturita la decisione di attuare lo stato di agitazione.
Rete 8 è nata nel 1988 nella storica sede di Chieti in zona Filippone. Il costruttore Mammarella vendette la tv e, dopo una serie di passaggi, arrivò nelle mani dei due colossi delle cliniche in Abruzzo: Pierangeli-Spatocco. I due imprenditori hanno rilanciato la tv aprendo sedi in ogni provincia ampliando la potenza di diffusione fino a coprire Molise, Marche e Puglia. Dopo il passaggio al digitale terrestre sono stati incrementati i canali: Rete 8 News, Rete 8 Sport, Rete 8 Live, Rete 8 Salute, Rete 8 Meraviglie.
Fonti: zonedombratv.it | abruzzo24ore.tv