Azzi (DAZN): “Pronti alla gara sui diritti TV della Serie A”

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Il CEO Stefano Azzi, intervistato da Il Sole 24 Ore, dichiara che DAZN è pronta a giocare la partita con determinazione sui diritti TV della Serie A.

 «Sui diritti della Serie A per i prossimi cinque anni siamo pronti a giocare la nostra partita con determinazione. Ma l’importante è anche migliorare il prodotto come experience. Cosa assolutamente possibile», dichiara il CEO.

Stefano Azzi, da un anno alla guida di DAZN, risponde alle domande di Andrea Biondi del Sole 24 Ore sullo stato di salute del gruppo: «in questo periodo abbiamo cambiato passo. Sulla sostenibilità finanziaria, nel rapporto con le istituzioni, negli investimenti in tecnologie, nel rapporto con i clienti con il nuovo customer care».

Nonostante la perdita di 2,17 miliardi di euro a livello globale secondo Azzi «Il gruppo è in crescita corposa. I ricavi sono saliti del 70% e DAZN si sta ritagliando sempre di più il ruolo di leader europeo dello sport in streaming. Il gruppo si è posto l’obiettivo di arrivare alla profittabilità per la fine del 2023. E anche noi in Italia siamo in linea con la strategia del gruppo. Questa fase per noi è ancora quella degli investimenti per creare valore. Lo abbiamo fatto con la Serie A, ma anche con l’acquisizione di Eleven Group e con tutto l’impegno sulle infrastrutture e sulla tecnologia».

Sulla questione dei noti disservizi dello streaming Azzi afferma che si stanno verificando sempre meno.  «In un anno e mezzo abbiamo trasmesso 640 partite. In questo novero le criticità ci sono state in circa l’1% dei match. Ce ne siamo sempre scusati, assolutamente, rileviamo che sono criticità appartenenti a episodi passati e in molti casi neanche riferibili a noi. Da OTT responsabile quale siamo, abbiamo rimborsato proattivamente in pochi giorni. Ma abbiamo lavorato sodo, investito e guardato in avanti».

Il giornalista del Sole 24 Ore chiede poi un’opinione sul fatto che molti osservatori ancora oggi ritengono che lo streaming non sia in grado di supportare lo sport live. «Lo streaming non è il futuro, è il presente. I numeri sulla crescita nella fruizione ci convincono del fatto che sia cambiato il paradigma. Abbiamo circa 15 milioni di device unici registrati. Il 30% circa di chi utilizza il servizio lo fa in mobilità. E l’audience ci sta dando risultati positivi». «A gennaio siamo andati sopra i 7 milioni di spettatori, ma poi anche 7,4. Auditel oggi ci misura con la Total Audience e con dati che confermano anche quelli che rendevamo pubblici noi stessi lo scorso anno. Sono dati certificati e confermati».

Secondo DAZN l’interesse per la Serie A più che vivo che mai. Ma è anche vero che serve un rilancio, che non può prescindere da investimenti sugli stadi ad esempio. E molto si può fare sull’experience.

Ritornando all’argomento asta per i diritti TV per il massimo campionato di calcio, il dirigente di DAZN afferma che «noi siamo convinti di poter giocare le nostre carte. Tanto più che giustamente è stato portato da 3 a 5 anni il periodo di validità e questo permette di poter programmare al meglio i propri investimenti».

Uno dei maggiori competitor della gara sarà Sky Italia, ma probabilmente gli operatori TV/streaming non saranno in grado di offrire le stesse cifre per le immagini garantite nelle stagioni passate. «Prima di parlare di prezzo parlerei del menu. – afferma Azzi – Si può fare molto sforzandosi di rendere il prodotto più appealing e interattivo. Lo streaming è il candidato ideale. Noi porteremo in Italia una funzionalità che permette di condividere, e di commentare insieme come se si stesse vicini, la visione in contemporanea fra vari abbonati. Dal punto di vista della tecnologia noi stiamo investendo, come sull’infrastruttura con il nostro Noc: un centro di controllo che stiamo per avviare».

«Più che altro c’è un tema non rinviabile: la lotta alla pirateria (ieri la Camera ha dato l’ok alla nuova legge che ora passa al Senato, ndr). Il fenomeno va combattuto con la massima urgenza e in questo mi unisco al grido di dolore dell’ad della Serie A, Luigi De Siervo. Ne va della sostenibilità del sistema».

Ma una Serie A senza la Juventus sarebbe sostenibile? «Per me l’assetto migliore è quello della Serie A equiparabile a quello attuale. L’audience della Juve è evidentemente molto alto». E se la Lega Calcio decidesse di vendere i diritti TV non in esclusiva? «Anche qui: io guardo a questo assetto. –  dice Azzi – In cui DAZN può puntare a essere one stop shop per la Serie A».

Fonte: Il Sole 24 ore

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