Asta diritti TV Serie A: ok Antitrust a 5 anni, ma no esclusive

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Via libera dell’Antitrust all’ultima versione delle linee guida della Lega Serie A per la futura vendita dei diritti TV fino a 5 anni, ma con la richiesta di evitare esclusive per aumentare il tasso di concorrenza tra gli operatori e invogliare i broadcaster a partecipare alla gara.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha approvato “le linee guida della Lega nazionale professionisti Serie A, nella versione da ultimo comunicata in il 24 febbraio, aventi ad oggetto la commercializzazione dei diritti audiovisivi sportivi relativi alle seguenti competizioni nazionali di calcio da essa organizzate per le stagioni 2024/2025, 2025/2026, 2026/2027, 2027/2028, 2028/2029: Campionato di Serie A, Coppa Italia, Supercoppa, Campionato Primavera, Coppa Italia Primavera, Supercoppa Primavera”. È quanto si legge nel bollettino dell’Autorità.

“Resta impregiudicato il potere dell’Autorità di valutare la conformità degli inviti a offrire e della procedura di vendita dei diritti audiovisivi oggetto del presente provvedimento alla disciplina antitrust nazionale e comunitaria e al decreto Legislativo /2008 e di procedere alla verifica di eventuali violazioni della predetta disciplina nel caso in cui la Lega Nazionale Professionisti Serie A, in sede di predisposizione concreta dei pacchetti e di assegnazione finale, non si attenga alle indicazioni dell’Autorità e tale comportamento pregiudichi la concorrenza nell’acquisizione degli specifici diritti e nei mercati posti a valle, con pregiudizio per i consumatori”, viene precisato.

In particolare, l’Antitrust ribadisce che “ritiene preferibile la predisposizione di pacchetti che stimolino la concorrenza nel mercato a valle della pay-tv, permettendo a più operatori pay-tv di poter trasmettere buona parte della Serie A, moltiplicando le piattaforme di distribuzione, e accentuando la sostituibilità, e quindi la concorrenza, tra operatori pay-tv, con beneficio degli utenti in termini di maggiore scelta e minori prezzi”.

Quanto alla durata dei cicli di commercializzazione, viene osservato che “l’eventuale assegnazione di pacchetti di trasmissione esclusiva per cicli di stagione superiori ai tre anni non appare idonea a favorire un sano contesto competitivo sia nell’ottica della remuneratività dell’assegnazione, sia, e con maggior forza, nell’ottica della qualità e fruibilità dei servizi di trasmissione, qualora permangano per gli operatori condizioni di assegnazione in esclusiva“.

Per questo, “ove la Lega nazionale professionisti Serie A volesse procedere alla commercializzazione dei propri diritti per un ciclo superiore ai tre anni, la corrispondente gara dovrebbe prevedere l’eliminazione degli ambiti di trasmissione esclusiva, tramite la formulazione di pacchetti di eventi che consentano a più operatori di trasmettere, per lo meno con riferimento ad una ampia parte delle licenze, gli stessi eventi, come accade peraltro nei maggiori campionati esteri, quali ad esempio per la Bundesliga o LaLiga”.

Fonte: MF-DJ

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