Da un articolo del 05/11/2010 di repubblica.it:
Dal 1 gennaio libere connessioni wi-fi. Dal primo gennaio ci si potrà collegare liberamente, senza restrizioni, alla rete wi-fi, ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni, – nel contesto dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Pacchetto Sicurezza – che aveva già annunciato la necessità di intervenire sulla liberalizzazione delle connessioni a Internet, ampiamente sostenuta da diverse iniziative parlamentari che chiedevano di abolire la legge Pisanu. Ricordando le limitazioni introdotte nel 2005 dal cosidetto decreto Pisanu, Maroni ha spiegato che sono state fatte delle valutazioni “per contemperare l’esigenza della libera diffusione e quella della sicurezza”.
Dopo la sua recente visita in Israele, ha detto ancora Maroni, nel corso della quale ha incontrato il responsabile dell’antiterrorismo di Gerusalemme, “ho valutato che si possa procedere all’abolizione delle restrizioni del decreto Pisanu, che scade il 31 dicembre, e dal 1 gennaio introduciamo la liberalizzazione dei collegamenti wi-fi attraverso gli smartphone“. “Da qui a dicembre – ha concluso – valuteremo quali siano gli adeguati standard di sicurezza e dal 1 gennaio i cittadini saranno liberi di collegarsi ai sistemi wi-fi senza le restrizioni introdotte 5 anni fa e che oggi sono superate dall’evoluzione tecnologica”.
Ma quali e come saranno questi “adeguati standard di sicurezza”?
Grasso: da liberalizzazione danno a indagini.
Per il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, l’accesso libero alle postazioni wi-fi e agli internet point porterebbe a “ridurre moltissimo la possibilità di individuare tutti coloro che commettono reati attraverso Internet”. Grasso lo ha detto a Bari, da dove ha voluto segnalare “il venir meno del decreto Pisanu che stabiliva le regole precise – ha detto – per l’identificazione di coloro che usano le reti Internet”. “Bisogna rendersi conto – ha concluso il procuratore – che dietro queste reti wi-fi e internet point ci si può nascondere benissimo nella massa degli utenti non più identificabili e si possono trovare anche terroristi, pedofili e mafiosi”.