digitale terrestre

Asta LTE. Il governo alle tv locali: “liberare le frequenze o niente indennizzo”

Il governo, dopo il comitato dei ministri svoltosi ieri, cerca disperatamente di sbrogliare la vicenda dell’importante gara per le frequenze dello spettro elettrmognetico da destinare ai servizi della banda larga mobile. A fronte delle lamentele delle telco e in vista della terribile ipotesi di ritrovarsi un’asta LTE deserta, l’esecutivo rassicura gli operatori telefonici con le solite imposizioni di forza. Il ministro dello sviluppo, Paolo Romani, ha dichiarato che si tratta di preoccupazioni infondate e che le frequenze vanno liberate sicuramente entro il 1° gennaio 2013. Romani ha trovato la “soluzione”: niente indennizzo per le tv locali che libereranno le frequenze occupate dopo il giugno del 2012 e per le compagnie telefoniche promette una prima maxi rata da oltre un miliardo di euro da pagare entro settembre di quest’anno.[…]

Agcom: italiani maniaci dei social network, ma Tv mezzo prevalente d’informazione

L’annuale Relazione dell’Agcom, redatta questa mattina a Montecitorio dal presidente Corrado Calabrò, presenta il solito quadro telecentrico del nostro sistema delle telecomunicazioni, che ha ancora troppa strada da percorrere nel 2011 per entrare nel mondo digitale della rete Internet. Il caso Italia evidenzia come sia ancora la televisione il veicolo di gran lunga prevalente per l’informazione: quasi il 90%; poi vengono i quotidiani col 61%; internet è per ora soltanto al 20%.[…]

Mediaset si aggrappa al digitale

Sono tempi difficili per Mediaset che in borsa ha imboccato una china calante, complici i risultati elettorali certo, ma a preoccupare gli investitori – attenti più ai numeri che alla politica – è il tema della pubblicità. Giuliano Andreani, numero uno della concessionaria Publitalia ’80, è tranquillo e vede una ripresa a breve, ma a fine aprile i dati non sono per nulla incoraggianti. Certo il gruppo raccoglie sempre il 62% degli investimenti in tv, ma si muove proprio come il mercato.

La calda estate del concorso di bellezza del digitale terrestre

Bruxelles non vuole che il governo assegni le frequenze digitali migliori a Rai e Mediaset e mette in guardia l’Italia. Alle porte dell’estate, sono sempre più aggrovigliati i due nodi che il governo del cavaliere dovrà sciogliere quanto prima. Si tratta della procedura di assegnazione gratuita tramite beauty contest di 5 multiplex di frequenze digitali televisive e della vendita di altri MHz dello spettro elettromagnetico agli operatori telefonici per la banda larga mobile, che dovrebbe portare 2,4 miliardi nelle casse dello Stato. Se quest’ultima è sempre più in forse, stante la perdurante occupazione dei canali da parte delle televisioni locali che hanno spinto Telecom Italia & C a minacciare Palazzo Chigi di disertare in massa l’operazione, quella della concessione gratuita di canali è finita su un binario morto. Complice Bruxelles.[…]