Tra meno di tre mesi la Puglia passerà al segnale tv del digitale terrestre. Una scadenza che inevitabilmente sta interessando tante emittenti pugliesi alle prese con un passaggio di tecnologia dagli elevati costi.
A tal proposito, sulla questione, interviene Rocco Palese, capogruppo del Pdl alla Regione Puglia. «La scadenza del 30 giugno – dichiara Palese – entro la quale dovrà essere completato il passaggio al digitale in tutta Italia, quindi anche in Puglia, rischia di diventare un punto di non ritorno per molte emittenti locali pugliesi. Per questo è auspicabile uno sforzo unanime da parte della Regione e del Governo nazionale, per individuare d’intesa con le stesse emittenti e con il sostegno dei parlamentari pugliesi, la via migliore per garantire la sopravvivenza di tutte le realtà televisive locali e tutelare, quindi, i tanti posti di lavoro nel settore televisivo e il pluralismo dell’informazione a beneficio dei cittadini».
«Bene ha fatto – continua l’esponente salentino – il presidente Introna a sollecitare nei giorni scorsi un tavolo nazionale per affrontare la questione del numero dei canali e dei cosiddetti Mux a disposizione delle emittenti pugliesi, ma a quanto pare la questione riguarda non solo la quantità, ma anche la qualità di questi Mux che sembrerebbe privilegiare grandi reti nazionali a discapito di quelle locali. Per fare in modo che la Puglia abbia una linea unica, e quindi una voce forte ed efficace al Tavolo nazionale sarebbe forse utile che il presidente Introna riunisse in tempi brevissimi intorno ad un Tavolo regionale, e con il supporto del Corecom della Puglia, i rappresentanti delle emittenti locali pugliesi e i parlamentari pugliesi di centrodestra e centrosinistra, per elaborare una proposta unica e condivisa da sottoporre al Governo nazionale prima che sia troppo tardi».
«E nella stessa sede potrebbe essere valutato anche l’impatto reale che sta avendo sulle emittenti locali pugliesi il bando regionale per l’assegnazione dei contributi per il digitale, onde verificare che l’entità dei finanziamenti e i criteri di assegnazione, siano sufficienti a garantire una equa distribuzione degli aiuti e, quindi, ad avere realmente un impatto positivo sulle emittenti. In caso di criticità o di esiguità dei fondi messi a disposizione dalla Regione Puglia – conclude Palese – il Governo regionale potrebbe compiere un atto di sensibilità istituzionale valutando per esempio l’ipotesi di razionalizzare l’utilizzo dei fondi destinati alla comunicazione istituzionale, in modo da sostenere maggiormente le emittenti locali pugliesi in questo momento di grande difficoltà del passaggio al digitale che rischia di mettere a rischio centinaia di posti di lavoro nel mondo dell’informazione pugliese e la stessa sopravvivenza di molte piccole emittenti locali pugliesi che, invece, svolgono un prezioso ruolo di informazione e formazione». (ilpaesenuovo.it)