Akamai Technologies ha pubblicato il Rapporto sullo Stato di Internet del terzo trimestre del 2013. Un report che, come di consueto e oramai da troppi anni, colloca il Paese dei Cachi e dei vari Italicum agli ultimi posti in Europa per velocità di connessioni a banda larga e rete mobile. L’Italia compare infatti al 48esimo posto al mondo per velocità della connessione internet misurata: 4,9 Mbps (più veloce del 24% rispetto all’anno scorso nello stesso periodo).
Nel resto d’Europa e nel mondo è un’altra storia. Nei Paesi dell’Unione Europea proliferano le connessioni in fibra da 30 Mbps e oltre quelle veloci su cavo coassiale (tecnologia assente da noi): 12,5 Mbps per i Paesi Bassi la velocità massima del Vecchio Continente, 22,1 Mbps per Corea del Sud nel mondo.
La velocità media di connessione globale in Europa è continuata a crescere e, con un incremento del 10% rispetto al trimestre precedente, si attesta intorno ai 3,6 Mbps. Il picco medio della velocità di connessione, tuttavia, ha visto un leggero declino, scendendo del 5.2% , ma si attesta comunque a 17,9 Mbps. Se consideriamo le variazioni anno su anno, il picco medio europeo è aumentato di oltre il 20%. In Italia il picco medio di velocità di connessione è pari a 18,2 Mbps, inferiore del 4.9% rispetto allo scorso anno e del 22% rispetto al trimestre precedente. L’Italia è l’unico paese europeo ad aver registrato un picco di velocità di connessione al di sotto dei 20 Mbps.
Connettività high broadband
Per quanto riguarda l’high broadband (velocità superiore ai 10 Mbps), si rileva un trend positivo in tutta Europa: rispetto al trimestre precedente, la crescita maggiore si registra nei Paesi Bassi (+45%), seguiti da Danimarca (+38%), Belgio (+36%), Repubblica Ceca (+31%), Svizzera (+6.7%) e Lettonia (3.7%).
L’Italia, invece, rispetto allo scorso trimestre, ha visto un’adozione di high broadband aumentata dello 0.5%. Infatti, ad oggi, solo il 3.7% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps, in crescita del 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Sebbene l’adozione della banda larga sia aumentata del 93% rispetto al 2012, questa è però diminuita del 6.4% rispetto al trimestre precedente, stabilizzandosi al 49%. Italia e Turchia sono le uniche nazioni europee a registrare un tasso di adozione broadband inferiore al 50%.
Penetrazione globale di internet
Oltre 760 milioni di indirizzi IPv4 unici in 239 paesi si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform nel terzo trimestre 2013, l’1.1% in più del trimestre precedente e l’11% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A livello globale, il numero di indirizzi IPv4 unici connessi ad Akamai è salito di 123 milioni rispetto al 2012. L’Italia permane in nona posizione nella top ten globale, nonostante una diminuzione del 5% rispetto allo scorso trimestre, assestandosi a poco più di 19 milioni di indirizzi connessi.
Connettività mobile
Nel terzo trimestre del 2013, si è registrata una velocità media di connessione mobile tra i 9,5 e gli 0,6 Mbps, con picchi tra i 49,8 e i 2,4 Mbps. Diciotto sono gli operatori che hanno registrato una velocità di connessione da banda larga (superiori, cioè, a 4 Mbps). Durante il terzo trimestre del 2013, circa il 38% delle richieste globali su reti cellulari connesse alla Akamai Intelligent Platform sono state originate da dispositivi che utilizzano l’Android Webkit, seguito da Safari Mobile con il 24%.
Se, invece, analizziamo tutti i network e non solo quelli cellulari, da Safari Mobile sono giunte circa il 47% delle richieste, mentre da Android Webkit circa il 33%. In Europa, il provider che ha offerto la velocità di connessione maggiora si trova in Russia, con 9,1 Mbps, seguito da un operatore ucraino con 8,7 Mbps e uno austriaco con 7,1 Mbps.
In Italia esiste un divario di circa 1.6 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (4,5 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (2.9 Mbps). Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 25,6 Mbps ai 19 Mbps.
In Italia i dati Akamai mostrano i primi (ancora insufficienti) effetti della crescita delle reti banda ultra larga di nuova generazione, fisse e mobili. La copertura della fibra riguarda solo il 18% della popolazione, contro il 10% del 2012. L’LTE (rete mobile 4G) è sul 40% degli italiani.
Traffico legato agli attacchi informatici
Nel terzo trimestre del 2013, la Cina è tornata ad essere la principale fonte di minaccia al mondo, con il 35% degli attacchi generati, scalzando l’Indonesia, scesa in seconda posizione, con il 20% degli attacchi. Gli Stati Uniti permangono in terza posizione con l’11% degli attacchi. Rispetto al precedente trimestre, il numero di attacchi provenienti dall’Europa è aumentato di oltre 3 punti e, in totale, ha generato il 13.5% degli attacchi osservati, di cui lo 0.7% originati in Italia.
Akamai si sofferma poi sugli attacchi Ddos (Distributed denial of service), diminuiti nel terzo trimestre: 281 contro i precedenti 318. Tuttavia, complessivamente, Akamai ha osservato più attacchi nei primi tre trimestri del 2013 che in tutto il 2012: 807 contro 768. Il settore enterprise continua ad essere il più bersagliato con 127 attacchi riportati nel terzo trimestre 2013, segue il settore Retail/Travel (80), l’area Media e Entertainment (42), il settore pubblico (18) e hi-tech (14).