Report Akamai: cresce la banda larga in Italia

Akamai, uno dei più grandi fornitori di servizi della connettività del mondo (ha tra i suoi clienti Apple, Google, Ibm e la Nasa) ha pubblicato il 16 ottbre il suo rapporto sullo Stato di Internet in Europa e in Italia (Q2 2013). I dati del documento si riferiscono al secondo trimestre 2013, che analizza velocità di connessione, penetrazione di Internet e origine degli attacchi informatici.

Il rapporto di Akamai sullo stato di Internet è basato sulle informazioni raccolte dalla Akamai Intelligent Platform ed è radatto ogni trimestre: approfondisce aspetti importanti di Internet, come la velocità di connessione per area geografica, i Paesi origine di attacchi informatici e la connettività mobile, analizzando inoltre le principali tendenze nel corso del tempo. I documenti precedenti sono scaricabili sul sito Akamai.

Velocità di connessione: l’Italia registra importanti incrementi

La velocità media di connessione globale in Europa è aumentata del 5.2% rispetto ai tre mesi precedenti, attestandosi a 3.3 Mbps. Questa crescita ha interessato in modo particolare l’Europa: Gran Bretagna, Belgio, Irlanda, Spagna, Francia e persino l’Italia hanno registrato un aumento superiore al 10% della loro velocità di connessione rispetto al trimestre precedente. Le uniche due nazioni europee ad aver registrato una velocità di connessione media superiore ai 10 Mbps sono la Svizzera, che domina la classifica alla velocità di 11 Mbps (in crescita del 9.1% rispetto al trimestre precedente) e i Paesi Bassi (10.1 Mbps, a +6.2%). Esaminando i cambiamenti anno su anno, i risultati migliori sono quelli conseguiti da Gran Bretagna (+48%, arrivando a 8.4 Mbps) e Svezia (+44%, 8.9 Mbps).

Nel trimestre in esame, Romania e Svizzera sono gli unici Paesi europei ad avere raggiunto un picco medio della velocità di connessione superiore ai 40 Mbps – rispettivamente 47.5 Mbps e 41.4 Mbps – seguite da Belgio (39.9 Mbps), Paesi Bassi (38.8 Mbps) e Gran Bretagna (37.1 Mbps).  Considerando gli aumenti anno su anno del picco medio, è ancor la Gran Bretagna ad aver registrato la crescita maggiore (+ 52%), mentre Svezia, Austria e Norvegia hanno riscontrato un aumento intorno al 40%. In generale, l’alto tasso di crescita del picco medio della velocità di connessione è indice di un progressivo miglioramento della qualità delle connessioni internet e della disponibilità di servizi ad alta velocità in Europa.

Penetrazione globale di Internet

Oltre 752 milioni di indirizzi IPv4 unici in 242 Paesi si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform nel secondo trimestre 2013, circa il 2% in più del trimestre precedente e il 13% in più rispetto allo stesso periodo lo scorso anno. Poichè, in molti casi, un singolo indirizzo IP rappresenta più individui, Akamai stima che il numero totale di utenti web unici connessi alla sua piattaforma durante il trimestre in questione sia ben superiore al miliardo. A livello globale, oltre il 75% dei Paesi ha registrato un aumento di indirizzi IP unici rispetto al 2012.

«Uno dei trend più rilevanti che emerge dall’ultimo Rapporto sullo Stato di Internet è il fatto che circa metà delle connessioni alla piattaforma di Akamai si sono verificate ad una velocità uguale o superiore ai 4 Mbps, in crescita del 25% rispetto al primo trimestre 2012», spiega l’autore del Rapporto sullo Stato di Internet, David Belson di Akamai. «Va anche sottolineato che sono diminuiti i Paesi con una velocità di connessione media uguale o inferiore a 1 Mbps: lo scorso trimestre erano 14, oggi sono 11, a ulteriore riprova di una migliore situazione di connettività anche in alcune delle regioni tradizionalmente più lente. Queste tendenze sono sicuramente positive e ci fanno auspicare l’aumento dell’adozione della banda larga nel mondo».

Connettività high broadband: la Svizzera registra il maggior numero di adozioni in Europa

L’high broadband (superiore ai 10 Mbps) continua a crescere in tutta Europa. La Svizzera guida la classifica europea con il 37% di connessioni high broadband, seguita dai Paesi Bassi al 31% e dalla Repubblica Ceca (27%).  Importanti incrementi anno su anno si sono verificati in vari Paesi europei, tra cui Gran Bretagna (+200%) e Irlanda (+93%), mentre Repubblica Ceca, Belgio, Svezia, Germania, Polonia, Spagna e Francia hanno visto aumentare il tasso di adozione del 70% o più rispetto allo stesso periodo nel 2012.

L’adozione di high broadband è aumentata anche in Italia (+16% rispetto allo scorso trimestre,): ad oggi, il 3.7% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps, in crescita del 40% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno.  L’adozione della banda larga è aumentata del 88% rispetto allo scorso anno, e del 37% rispetto al primo trimestre 2013, stabilizzandosi al 52%.  Abbiamo dunque superato la soglia del 50%, lasciandoci alle spalle la solita Turchia e, addirittura, la Norvegia, dove le connessioni broadband si sono stabilizzate al 49%.

Connettività mobile: il traffico di dati è aumentato del 14% rispetto allo scorso trimestre

Il secondo trimestre 2013 ha registrato una velocità media di connessione mobile tra i 9.7 Mbps e gli 10.5 Mbps. Undici operatori hanno registrato velocità di connessione da banda larga (superiori, cioè, a 4 Mbps), mentre 62 operatori una velocità media superiore a 1 Mbps. Il provider che ha offerto la velocità di connessione maggiore si trova in Repubblica Ceca, con 6.4 Mbps, mentre è un greco ad aver raggiunto il picco medio di velocità di connessione, pari a 54.9 Mbps.

In Italia esiste un divario di 1.4 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (4.1 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (2.7 Mbps). Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 28.5  Mbps ai 18.9 Mbps.

I dati raccolti da Ericsson indicano che il volume del traffico di dati mobile è quasi raddoppiato rispetto a un anno fa ed è cresciuto del 14% rispetto al trimestre precedente. In base ai dati raccolti da Akamai IO, durante il secondo trimestre 2013, circa il 38% delle richieste globali su reti cellulari connesse alla Akamai Intelligent Platform sono state originate da dispositivi che utilizzano l’Android Webkit, seguiti da Safari Mobile (34%). Se invece analizziamo tutti i network (non solo quelli cellulari), da Safari Mobile sono giunte circa il 54% delle richieste e da Android Webkit circa il 28%.

Traffico legato agli attacchi informatici: la percentuale di attacchi originati in Europa diminuisce del  9%

Nel secondo trimestre 2013, l’Indonesia ha sorpassato la Cina diventando così la principale fonte di attacchi, ossia, del 38% di quelli osservati (quasi il doppio rispetto al trimestre precedente). La Cina passa dunque in seconda posizione, responsabile del 33% delle minacce osservate, seguita dagli Stati Uniti. Insieme, Indonesia e Cina hanno originato più della metà del traffico legato agli attacchi a livello mondiale. In questo trimestre, l’Europa è stata responsabile di poco più del 10% degli attacchi informatici, scendendo di 9 punti percentuale rispetto al trimestre precedente. L’Italia ha generato solo lo 0.5% degli attacchi osservati. 

Per la prima volta dal 2008, la Porta 445 (Microsoft-DS) non è la più colpita. Bersaglio soltanto del 15% degli attacchi, la Porta 445 scende infatti in terza posizione, in coda alla Porta 443 (SSL [HTTPS]), colpita dal 17% delle minacce, e alla Porta 80 (WWW HTTP), con il 24%.

Focus sugli attacchi DDoS: in aumento del 54% rispetto al trimestre precedente

Di recente, il Rapporto sullo Stato di Internet ha introdotto un focus sugli attacchi DDoS così come riscontrati dai clienti Akamai. Nel secondo trimestre 2013, i clienti Akamai hanno registrato 318 attacchi DDoS, in aumento del 54% rispetto al primo trimestre. Di questi, 134 sono stati indirizzati ad aziende del settore enterprise, 91 all’ambito Retail/Travel, 53 all’area Media e Entertainment. Seguono poi le aziende hi-tech (colpite da 23 minacce) e, infine, il settore pubblico (17).

Fonte: akamai.com

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