L’Italia non è un paese per Internet. Lo conferma ancora una volta il Rapporto “The State of the Internet” (qui scaricabile in pdf) relativo al secondo semestre 2012 redatto da Akamai Intelligent Platform. Il nostro paese infatti si piazza tristemente al penultimo posto in Europa per numero di connessioni broadband e ultrabroadband, davanti solo alla Turchia.
E anche l’adozione della banda larga, rispetto al trimestre precedente, è scesa al 28%, in perdita di 14 punti percentuali. E’ invece aumentata dell’1,6% l’adozione della banda ultra larga, ma ad oggi solamente il 2,6% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps. Servono dunque investimenti mirati e potenziamento delle infrastrutture, per uscire da una situazione stagnante che vede molte aree del paese zone ancora afflitte dall’anacronistico divario digitale.
Secondo i dati del Rapporto Akamai, i tassi di penetrazione di Internet a livello globale, l’Italia si piazza comunque al nono posto, con un’impressionante crescita di indirizzi IP del 25% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno e di oltre il 6% rispetto al trimestre precedente.
La Svizzera, tra i paesi europei, si piazza al primo posto per numero di connessioni superiori ai 10 Mbps, con il 22% delle connessioni alla piattaforma Akamai. Rispetto allo scorso trimestre, tre Paesi europei hanno visto aumentare l’adozione di high broadband di oltre il 10%: Repubblica Ceca (+21%), Regno Unito (+17%) e la stessa Svizzera (+15%). Guardando invece alla crescita annua, la Svezia ha avuto la percentuale di crescita più bassa (+14%), mentre la Spagna quella più alta (+132%). In crescita negativa risultano l’Irlanda (-1%) e il Portogallo (-27%).
Il rapporto rivela quindi che il picco medio della velocità di connessione è aumentato globalmente del 44% anno su anno. In Europa, hanno registrato aumenti notevoli: Polonia (+38%), Regno Unito (+28%), Spagna (+28%) e Svizzera (+25%). Il picco più alto d’Europa è stato comunque raggiunto ancora una volta dalla Romania: 38,6 Mbps. In Italia, la velocità media di connessione nel secondo trimestre 2012 si attesta sui 4 Mbps, addirittura più lenta quasi del 3% rispetto al trimestre precedente, e del 4,2% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno. Il picco di velocità di connessione raggiunto in Italia è pari a 17.4 Mbps, maggiore di quasi il 5% rispetto allo scorso anno.
Riguardo invece la connettività mobile, il report rileva che in Italia esiste un divario di circa 1,3 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (3,09 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (1,8 Mbps). Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 15,7 Mbps ai 10,6 Mbps, ma è un operatore russo a offrire la velocità media di connessione maggiore (7,5 Mbps) mentre il picco medio di velocità di connessione è stato invece raggiunto da un provider britannico (44,4 Mbps).
Il rapporto, che analizza anche il traffico legato agli attacchi informatici individuando sia i Paesi origine del maggior numero di attacchi sia le porte loro obiettivo, rivela quindi che l’Italia entra al nono posto nella top ten delle nazioni che generano il maggior numero di attacchi informatici, essendo responsabile del 2.1% degli attacchi, in crescita dell’1,9% rispetto al trimestre precedente. Con il 16% degli attacchi osservati, è la Cina la maggiore fonte per il secondo trimestre 2012, seguita da USA (12%) e Turchia (7,6%). L’Europa è stata responsabile di oltre il 36% del traffico legato agli attacchi. Mentre lo scorso trimestre il 77% delle azioni malevole si dirigeva su dieci porte in particolare, in questo trimestre la concentrazione di traffico è scesa al 62%, probabilmente a causa di una diminuzione di attacchi alla Porta 445.
Secondo i dati Akamai, per quanto riguarda la penetrazione di Internet, si registra un aumento del 10% circa in dodici mesi nel volume di IPv4 unici registrati, 665 milioni in totale provenienti da 242 paesi. Considerando che un indirizzo IP può essere condiviso da più utenti, il numero di persone connesse alla piattaforma di Akamai risulta superiore al miliardo. Parte della crescita è dovuta anche all’utenza italiana, aumentata addirittura del 25% in un anno e del 6% in soli tre mesi.
Fonte: akamai.com | key4biz.it
l’italia (volutamente minuscolo) è al primo posto in rubasoldi ai poveri, per il resto ULTIMI IN TUTTO. AHI NOI!