


Agcom: italiani maniaci dei social network, ma Tv mezzo prevalente d’informazione
L’annuale Relazione dell’Agcom, redatta questa mattina a Montecitorio dal presidente Corrado Calabrò, presenta il solito quadro telecentrico del nostro sistema delle telecomunicazioni, che ha ancora troppa strada da percorrere nel 2011 per entrare nel mondo digitale della rete Internet. Il caso Italia evidenzia come sia ancora la televisione il veicolo di gran lunga prevalente per l’informazione: quasi il 90%; poi vengono i quotidiani col 61%; internet è per ora soltanto al 20%.[…]

Mediaset si aggrappa al digitale
Sono tempi difficili per Mediaset che in borsa ha imboccato una china calante, complici i risultati elettorali certo, ma a preoccupare gli investitori – attenti più ai numeri che alla politica – è il tema della pubblicità. Giuliano Andreani, numero uno della concessionaria Publitalia ’80, è tranquillo e vede una ripresa a breve, ma a fine aprile i dati non sono per nulla incoraggianti. Certo il gruppo raccoglie sempre il 62% degli investimenti in tv, ma si muove proprio come il mercato.

Rai 5 sbarca su iPhone e iPad
Il canale culturale della tv pubblica Rai 5 sbarca sui dispositivi mobili. Forte del successo sulla piattaforma del digitale terrestre, in pochi mesi di vita il canale digitale della Rai, stando al passo con i tempi e le tecnologie interconnesse della tv convergente, e primo fra i canali pubblici, lancia la sua app per iPhone, iPad e iPod touch.

La calda estate del concorso di bellezza del digitale terrestre
Bruxelles non vuole che il governo assegni le frequenze digitali migliori a Rai e Mediaset e mette in guardia l’Italia. Alle porte dell’estate, sono sempre più aggrovigliati i due nodi che il governo del cavaliere dovrà sciogliere quanto prima. Si tratta della procedura di assegnazione gratuita tramite beauty contest di 5 multiplex di frequenze digitali televisive e della vendita di altri MHz dello spettro elettromagnetico agli operatori telefonici per la banda larga mobile, che dovrebbe portare 2,4 miliardi nelle casse dello Stato. Se quest’ultima è sempre più in forse, stante la perdurante occupazione dei canali da parte delle televisioni locali che hanno spinto Telecom Italia & C a minacciare Palazzo Chigi di disertare in massa l’operazione, quella della concessione gratuita di canali è finita su un binario morto. Complice Bruxelles.[…]

TI Media: nasce il terzo polo televisivo italiano? Intanto arriva Google
La complicata partita del terzo polo televisivo (La7), fra voci di vendita a oligarchi russi, la improbabile vendita al gruppo l’Espresso, l’arrivo delle star della Rai come Santoro, Fazio, Floris, Gabanelli, le ire di Berlusconi, e la ricerca reale di un socio disposto a rilevare il 40% delle quote di TI Media.[…]

Diritti Tv Calcio: il governo da ragione alle grandi squadre
Nella guerra per l’assegnazione dei diritti televisivi tra i cinque grandi club di calcio di Serie A e le altre piccole squadre scende in campo il governo che sceglie di schierarsi apertamente accanto alle società più ricche. Il Sole 24 Ore, in un articolo di stamane di Daniele Lepido, riporta di avere avuto accesso a un documento dell’esecutivo e del Ministero dello sviluppo economico che risponde alle richiesta da parte di Milan, Juventus, Inter, Napoli e Roma sulla definizione concreta dei “bacini d’utenza e dei tifosi” sulla quale si gioca la querelle tra i club di Serie A.

Gentiloni (PD): “Alle tv locali i canali del beauty contest del digitale terrestre”
Il PD lancia una serie di proposte per sbrogliare l’intricata vicenda dell’asta LTE, che potrebbe fruttare allo Stato 2,4 miliardi di euro dalla vendita delle licenze delle frequenze tv. E che invece è totalmente bloccata a causa dell’atteggiamento ostruzionista da parte delle compagnie della telefonia mobile (che vorrebbero acquisire dei canali liberi) e anche da parte delle tv locali (che non intendono liberare le frequenze senza un adeguato indennizzo).[…]