Il rinvio di tre mesi della non-gara per i multiplex del digitale terrestre non implica però l’annullamento della stessa come richiesto da molteplici parti politiche (Pdl escluso logicamente), e potrebbe significare che il governo decida di modificare la modilità di assegnazione delle frequenze in palio, aggiungendo forse dei costi ulteriori alle società televisive che stanno gareggiando (si potrebbe dire sfilando) dinnanzi ai tre commissari nominati dal Ministero che dovranno stilare la graduatoria del contestato Beauty Contest.
«Il bando di gara emesso dal Ministero dello Sviluppo – spiega un tecnico – si basava su una delibera dell’Agcom che aveva stabilito il regolamento. Dunque per cambiare le regole non è necessario un provvedimento di legge. Ora, dunque, dovrebbe spettare di nuovo all’Autorità presieduta da Corrado Calabrò rivedere il regolamento qualora ci dovesse essere tra tre mesi una nuova gara». Al momento la commissione che lavora all’assegnazione delle frequenze, composto da Giorgio d’Amato, Vincenzo Franceschelli e Francesco Troisi, non ha ancora ricevuto una comunicazione ufficiale. Al concorso di bellezza erano stati ammessi Sky (che poi ha abbandonato la gara), Prima Tv, Canale Italia (per i lotti A2 e A3), Telecom Italia Media Broadcasting (per i lotti B1, B2 e C1), Elettronica Industriale del gruppo Mediaset (per i lotti B1 e B2), Europa Way (per il lotto A1), 3lettronica Industriale (per il lotto A2) e la Rai (per i lotti B1 e B2).
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.
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