Diritti TV Serie A: TIM prepara la modifica del contratto per DAZN

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TIM è al lavoro per presentare la richiesta di revisione del contratto con DAZN per l’accordo sui diritti TV della Serie A. Si pensa alla modifica del minimo garantito da 340 milioni annui.

Con il nuovo staff dirigenziale la ridefinizione degli accordi con il partner DAZN è divenuta una priorità in TIM. Anche perché, a quanto risulta al Il Sole 24 Ore, la proposta dovrebbe essere pronta in vista del prossimo Cda del 17 dicembre.

La proposta di modifica del minimo garantito di 340 milioni all’anno a seconda dei risultati sarà al centro della trattativa fra l’ex Telecom Italia e la piattaforma in streaming  che ha acquistato i diritti TV della Serie A per i prossimi 3 anni per 840 milioni all’anno.

TIM è decisa a rivedere l’accordo perché i risultati dell’investimento sul calcio (con l’offerta di TIMVision) non sono quelli sperati e il mimino garantito da 340 milioni a stagione (che in realtà sono comunque anche qualcosa in più di questa cifra) è stato giudicato da rivedere nelle ultime settimane. Il Comitato Controllo e Rischi di TIM che si è riunito ieri ha valutato nuovamente la situazione e ha previsto due scenari possibili: un’intesa fra le parti o uno scontro in tribunale.

La possibile intesa, secondo la proposta in preparazione, partirebbe da uno sconto sul minimo garantito per anno dovuto a DAZN tra 60 e 80 milioni di euro. Cifra considerata congrua da TIM e bilanciata rispetto ai mancati ricavi del business diritti TV del calcio e rispetto al numero ritenuto basso di abbonamenti sottoscritti sino ad oggi all’offerta TIMVision.

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Una delle motivazioni individuate dalla telco sul mancato aumento degli abbonamenti è da ricercare nei problemi di trasmissione in streaming avuti da DAZN nelle prime giornate di campionato. Disservizi che avrebbero aumentato sensibilmente il tasso di abbandono dei clienti.

La convinzione in casa dell’ex monopolista sarebbe però che a generare un impatto negativo sia stata anche la scelta di DAZN di garantire ai propri clienti la concurrency, cioè la visione in contemporanea su due dispositivi con un unico account (ma in luoghi diversi). Questo uso dell’abbonamento, accettato da DAZN, ma ai limiti del regolamento, ha certamente abbassato i numeri dei clienti paganti. Anche se si deve considerare che un certo numero di abbonati ha sottoscritto DAZN proprio per questa particolare caratteristica d’uso che ha permesso in alcuni casi la condivisione delle spese dell’account.

La stessa DAZN ha considerato la visione in contemporanea (non in famiglia) una pratica che contribuisce in maniera decisiva al 20% di media di utilizzi fraudolenti riscontrati dalla piattaforma. E per questo motivo l’OTT ha annunciato che dal prossimo campionato saranno lanciate nuove forme di abbonamento con nuovi prezzi e sarà limitata la prativa della concurrency.

Secondo il quotidiano finanziario per questo motivo mancano circa 400-500 mila clienti dagli attuali 1,9 milioni di abbonati alla piattaforma sportiva.

Fonte: Il Sole 24 Ore

 

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