Diritti TV Serie A, il Quirinale blocca l’emendamento a favore di DAZN

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Il Quirinale ferma il progetto che potrebbe prolungare di altri due anni l’assegnazione dei diritti TV della Serie A a DAZN. L’emendamento Lotito dovrebbe essere rivisto perché secondo gli uffici legislativi del presidente della Repubblica è ritenuto materia estranea al decreto “Milleproroghe”.

«Per ragioni di merito e di metodo, sarebbe meglio rivedere quell’emendamento sul calcio». Recitano più o meno così le indicazioni arrivate dal Colle, secondo quanto ha riportato il Corriere della Sera, sul famoso emendamento Lotito approvato dalle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato la scorsa settimana, che vorrebbe allungare di altri due anni il contratto in essere sui diritti TV tra la Lega Serie A e DAZN (ma anche Sky).

La moral suasion trasmessa dal Quirinale sulla norma per le immagini del calcio costringerà il governo a rivedere in corsa il decreto Milleproroghe che sarà votato al Senato tra martedì e mercoledì prossimo (in scadenza il 27 febbraio). Claudio Lotito, senatore e presidente della Lazio, era già stato protagonista di alcune polemiche in seguito alla stesura della cosiddetta “norma salva calcio“, inserita nella legge di Bilancio e considerata da molti un “regalo” alle società sportive.

L’emendamento, il comma 5 dell’articolo 6 del Milleproroghe, prevede la modifica della Legge Melandri che regola i diritti televisivi per il calcio, e propone di prorogare i contratti con i concessionari dei diritti TV della Serie A (attualmente sono DAZN e Sky), «per il tempo necessario e comunque non oltre la durata complessiva di cinque anni». Cioè ben due anni in più (sino alla stagione 2025-26) rispetto al limite triennale previsto dalla legge. Sempre che si presentino le tre condizioni previste: devono sussistere «ragioni economiche», non si può andare oltre 5 anni e, terza condizione, bisogna fare un’indagine di mercato per «verificare se altri operatori possano offrire condizioni migliorative». Dal Quirinale però è arrivato l’altolà, motivato anche dalla convinzione che i diritti, una volta scaduti, debbano essere rimessi a gara.

Fonte: Il Corriere della Sera

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