Antitrust, multa a Sky Italia per pratiche commerciali scorrette

sky italia abbonati

L’ Antitrust ha multato Sky Italia per pratiche commerciali scorrette con una sanzione di 4,2 milioni di euro.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha sanzionato Sky Italia con una multa complessiva di 4,2 milioni di euro per tre pratiche commerciali ritenute scorrette nella gestione dei prezzi e delle offerte di abbonamento TV, comprese alcune proposte legate a NOW. La decisione è stata formalizzata nel bollettino n. 47 del 9 dicembre 2025, dove l’Autorità non solo irroga la sanzione, ma vieta anche la prosecuzione delle condotte contestate. 

Sky si dice stupita dal provvedimento e sostiene di aver lavorato per rafforzare la trasparenza e la centralità del cliente, annunciando che valuterà le azioni da intraprendere nelle sedi opportune. 

Tre pratiche scorrette nel mirino dell’Antitrust

Secondo la ricostruzione dell’AGCM e dei principali quotidiani economici, le condotte contestate a Sky si concentrano su tre aree: comunicazioni sugli aumenti di prezzo, offerte NOW presentate come più “stabili” di quanto fossero in realtà, e proposte “salva-cliente” (customer retention) che non avrebbero rispettato le condizioni promesse nelle fatture. 

1. Aumenti di prezzo comunicati in modo poco chiaro

La prima pratica riguarda il modo in cui Sky ha comunicato gli aumenti dei costi degli abbonamenti TV. L’Antitrust contesta l’“ingannevolezza delle comunicazioni di aumento dei costi”, sanzionata con 2 milioni di euro. Le informazioni sugli aumenti e sul diritto di recesso senza penali erano spesso collocate in punti poco visibili della fattura, talvolta a metà pagina, in mezzo a dati di pagamento e messaggi promozionali.

I testi che segnalavano modifiche contrattuali venivano riportati con caratteri molto piccoli, non sempre in evidenza, pur recando diciture come “informazione importante”.

Per alcuni clienti che ricevevano solo l’avviso di fattura online, l’avviso di variazione poteva risultare accessibile solo entrando nell’area “fai da te”, e non in una comunicazione diretta, rischiando di passare inosservato. 

In sostanza, l’Autorità ritiene che l’utente medio non fosse messo nelle condizioni di capire facilmente che il prezzo sarebbe aumentato e che aveva il diritto di recedere senza costi.

2. Offerte NOW con claim “finché non disdici”

La seconda pratica, sanzionata per 800 mila euro, riguarda alcune offerte TV di NOW presentate con il claim “finché non disdici”. Secondo l’Antitrust, questa formula induceva a credere che il prezzo restasse invariato finché il cliente non avesse deciso di disdire, mentre in realtà anche queste offerte sono state interessate da aumenti di costo

Di fatto, il messaggio pubblicitario avrebbe creato l’aspettativa di una maggiore stabilità di prezzo rispetto a quella effettivamente garantita.

3. Offerte “salva-cliente” con condizioni non rispettate

La terza area, che vale 1,4 milioni di euro di sanzione, riguarda le offerte “vantaggiose” utilizzate per trattenere i clienti in fase di rinnovo o di possibile recesso. 

Qui l’AGCM contesta una serie di comportamenti:

  • Proposte formulate via telefono o via email (ad esempio con pacchetti aggiuntivi o Sky Wi-Fi incluso) che, al momento della fatturazione, non risultavano allineate alle condizioni illustrate al cliente.
  • Sconti promessi che nelle fatture successive venivano “spacchettati” o rimodulati in modo tale da non corrispondere più al vantaggio economico prospettato in origine.
  • Indicazioni fornite ai call center che, secondo l’Autorità, non assicuravano informazioni complete e coerenti a chi chiamava per avere chiarimenti o per recedere. 

Il filo conduttore, per l’Antitrust, è uno scarto sistematico tra quanto promesso al momento della proposta commerciale e quanto effettivamente fatturato.

Il bollettino AGCM chiarisce inoltre che è vietata la continuazione delle pratiche accertate: quindi Sky dovrà adeguare le proprie modalità di comunicazione e di fatturazione per evitare ulteriori violazioni. 

La replica di Sky e le critiche delle associazioni dei consumatori

Sky Italia ha diffuso una nota in cui si dice “stupita” dalla sanzione, rivendicando la volontà di rafforzare trasparenza e centralità del cliente e affermando di essere convinta della correttezza del proprio operato. L’azienda annuncia anche che valuterà “tutte le azioni necessarie nelle sedi più opportune”, lasciando intendere un possibile ricorso. 

Dall’altra parte, associazioni come l’Unione Nazionale Consumatori hanno accolto positivamente l’intervento dell’Antitrust, ma sottolineando come la sola multa non risolva il problema strutturale: la tendenza di molte aziende a “nascondere” le informazioni sgradite tra pagine di fattura piene di dati tecnici e messaggi promozionali. Alcune di queste associazioni chiedono regole più rigide, ad esempio l’obbligo di un consenso esplicito del cliente per ogni variazione unilaterale delle condizioni economiche, superando il meccanismo del silenzio-assenso. 

Cosa cambia (davvero) per gli abbonati Sky e NOW

La domanda chiave per chi ha un abbonamento Sky o NOW è: “Questa multa mi porta automaticamente un rimborso o uno sconto?”

Ad oggi, in base alle informazioni disponibili, la sanzione è una misura amministrativa che va allo Stato, non direttamente agli utenti. Non risultano meccanismi automatici di rimborso per gli abbonati coinvolti, a differenza di altri casi in cui l’Antitrust ha legato la sanzione a rimborsi organizzati (come accaduto, ad esempio, per alcuni servizi di trasporto pubblico locale). 

Questo non significa che l’utente non possa fare nulla. In pratica:

  • Se hai ricevuto aumenti di prezzo che non ricordavi di aver accettato, o che ti sono stati comunicati in modo poco chiaro, puoi rileggere con attenzione le ultime fatture e le email di Sky, cercando eventuali avvisi su variazioni contrattuali e diritto di recesso.
  • Se hai sottoscritto un’offerta NOW con claim “finché non disdici” e ti sei visto applicare aumenti subito o comunque in tempi ravvicinati, puoi contestare formalmente la fattura chiedendo spiegazioni puntuali.
  • Se hai accettato un’offerta “salva-cliente” (pacchetti aggiuntivi, Sky Wi-Fi, sconti personalizzati) e la fattura non rispecchia quanto promesso, puoi chiedere la rettifica e, se necessario, un rimborso per le somme che ritieni indebitamente addebitate.

Il primo passo è sempre il reclamo scritto a Sky (vedi qui come fare). Se la risposta non è soddisfacente, è possibile rivolgersi a un’associazione di consumatori, ai sistemi di conciliazione previsti per i servizi di comunicazione elettronica o a un legale di fiducia per valutare azioni individuali o collettive. 

Va sottolineato con chiarezza che, al momento, non c’è una procedura unificata di rimborso collegata direttamente a questa specifica sanzione: eventuali restituzioni dipenderanno da contestazioni caso per caso e da eventuali futuri sviluppi (accordi, conciliazioni, decisioni giudiziarie).

Una storia che si ripete: i precedenti con Sky

Non è la prima volta che l’Antitrust interviene su Sky per il modo in cui gestisce i rapporti con gli abbonati. Nel 2021 l’AGCM aveva già inflitto a Sky una sanzione di 2 milioni di euro per non aver riconosciuto adeguati rimborsi ai clienti dei pacchetti “Sky Calcio” e “Sky Sport” dopo lo stop delle partite durante la pandemia Covid-19, contestando anche in quel caso pratiche scorrette e aggressive. 

Perché questa vicenda riguarda tutti gli utenti pay TV

Al di là dei numeri, la decisione dell’Antitrust tocca un nodo che torna spesso nelle segnalazioni dei consumatori: la difficoltà di orientarsi tra fatture, rimodulazioni, sconti temporanei, vincoli promozionali e offerte “su misura” veicolate da call center o canali digitali.

Se le informazioni critiche (aumenti di prezzo, diritti di recesso, condizioni di rinnovo) vengono relegate in fondo alla fattura o scritte con caratteri quasi illeggibili, la “trasparenza” resta sulla carta. Ed è proprio su questo punto che il provvedimento contro Sky lancia un segnale a tutto il mercato delle pay TV e dello streaming a pagamento. 

Per gli utenti, il messaggio è altrettanto chiaro:

  • leggere sempre con attenzione le comunicazioni di modifica contrattuale;
  • non dare per scontato che uno slogan (“finché non disdici”, “prezzo bloccato”, “solo per te”) corrisponda a un vincolo reale sul prezzo;
  • usare senza timore gli strumenti di reclamo e di conciliazione quando l’offerta promessa non coincide con ciò che si vede in fattura.

Le informazioni riportate in questo articolo sono basate sui documenti dell’AGCM e sulle principali fonti di stampa disponibili al 10 dicembre 2025. La vicenda è ancora in evoluzione, perché Sky può impugnare il provvedimento: eventuali sviluppi futuri potrebbero aggiornare il quadro per abbonati e operatori del settore.

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