«Ora verranno a prendermi anche l’auto, ma ripeto, io non mollo. E’ diventata una questione di principio». Il sindaco di Acceglio (Cuneo), Riccardo Benvegnù, mentre apre l’ultima lettera di sollecito dell’Agenzia dell’Entrate, ribadisce i termini della sua battaglia avviata in primavera: «Niente segnale Rai, niente canone tv».
La missiva invita il primo cittadino a pagare i 168 euro per l’abbonamento Rai non pagato tra luglio 2o10 e dicembre 2011, più 34 euro di mora, e minaccia azioni di riscossione coattiva. «A tutte le lettere ricevute rispondo sempre alla stesso modo, – dichiara Benvegnù – non pago un servizio che non esiste».
Dal lontano Switch-off del 2010 nell’alta valle Maira infatti tutti i cittadini del piccolo paese di Acceglio non riescono più a ricevere i canali pubblici. In un primo momento furono in tanti a fare lo “sciopero del canone“, ma in seguito ai primi minacciosi avvisi di pagamento molti rinunciarono alla protesta, pagarono e furono pure costretti ad acquistare un impianto satellitare.
A casa del sindaco la Rai è assente: «Non voglio pagare il canone per poi essere costretto a comprare Sky o un’altra piattaforma satellitare. E’ ingiusto. Adesso mi minacciano la riscossione coattiva, ovvero verranno a pignorarmi l’auto. Trovo scandaloso che in un periodo come questo l’Agenzia delle Entrate si accanisca con la povera gente e poi si debba assistere a scandali come quello dei rimborsi ai partiti politici». «Andrò fino in fondo. – afferma l’agguerrito sindaco – Il giorno che aggiustano i ripetitori Rai e mi forniscono un servizio come nel resto del Piemonte, io pago tutto il dovuto, multe comprese».
Fonte: La Stampa Cuneo