Ancora una volta le promesse del ministro Romani sulla banda larga italiana si rivelano bolle di sapone. Nessun finanziamento per ridurre il digital divide e nessuno fondo per la costruzione delle reti a banda larga o NGN, che a suo tempo lo stesso Romani definiva un passo strategico e prioritario del governo. Anche se pare che il ministro si sia più o meno battuto per ricevere i ricavi dell’asta.
La crescita e diffusione della banda larga in questo paese nemico della Rete continua a rimanere paralizzata, fin dal famoso congelamento da parte del CIPE degli 800 milioni di risorse pubbliche del lontano 2009, nonostante la costituzione di Piano Nazionale e l’impegno (più che altro la favola) del Ministero di portare Internet veloce in tutta Italia entro il 2012. L’ultima speranza resta quella della Cassa depositi e prestiti: il testo finale della Legge di Stabilità avrebbe previsto (ma si tratta solo di un’indiscrezione del Corriere delle Comunicazioni) il finanziamento della banda larga attraverso i fondi della Cassa con modalità e tempistiche da definire.
Fonte: corrierecomunicazioni.it
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.