E’ Internet infatti la causa e il motore di questo prossimo mutamento, che da tempo mette in discussione i modelli di business, le strategie industriali, il concetto stesso di Copyright e le modalità di consumi dei prodotti mediali, televisivi e non. Sulle onde dello tsunami digitale della Rete si aprono nuovi mercati come quelli dei servizi di streaming video a pagamento: dai vari Netflix e Hulu ad Amazon Prime, da YouTube e Google Tv a Apple Tv, sino alle nuove offerte come Aereo.
I due colossi del Web, Google e Apple, si sfidano proprio su questo terreno, lanciando nuovi prodotti e portando innovazione. BigG sperimenta sistemi di fibre ottiche per distribuire la tv convergente ad alta definizione e ad altissima velocità. Mentre Cupertino continua lo sviluppo della Apple Tv. Un ribollire continuo del mercato tra Web e Tv che potrà ispirare nuove fusioni e riorganizzazioni in nome dell’innovazione e del profitto.
Nel frattempo i gruppi media sono tutti in crescita: Time Warner nell’ultimo bilancio trimestrale registra utili da 771 milioni di dollari (+87%), ed entrare da 7,44 miliardi (+10%) grazie ai successi dei propri contenuti. Il gruppo americano intanto si sta sbarazzando della divisione editoriale Time Inc. Ma anche Disney, con i canali ESPN, e la neonata 21st Century Fox, di Rupert Murdoch, liberata dall’editoria, vedono creascere i propri giri d’affari.
Ma la vera guerra oggi si combatte nel mercato delle piattaforme di distribuzione. Time Warner Cable, colosso dei ricavi scorporato da Time Warner, è in lotta con la CBS di Viacom: in gioco è il costo dei diritti di trasmissione, con CBS che chiede di più per i suoi programmi. Ruper Murdoch lancia nel frattempo nuovi canali sportivi in concorrenza con Disney. Mentre Comcast, casa madre di NBC Universal, continua a sviluppare servizi e offerte sempre più sofisticati. Fanalino di coda è Viacom, guidata dall’anziano leader Sumner Redstone, che medita un’uscita dai mercati azionari.
La rivoluzione intanto avanza incessante, con l’affermazione delle piattaforme convergenti. Netflix ha scardinato i tradizionali equilibri del mercato tv USA con i servizi Over The Top, cioè lo streaming o i contenuti on demand in abbonamento, attirando sempre più contenuti di qualità. Amazon Prime di Bezos è entrato rapidamente nel mercato proponendo una vastissima library di cinema e tv. Infine è arrivata anche Aereo, lanciata l’anno scorso dalla IAC di Barry Diller, nuova tecnologia che offre via Internet e a costi flessibili reti televisive in chiaro. Novità assoluta che ha scombussolato il mercato tv e ha provocato l’ira dei broadcaster USA tradizionali con tanto di cause milionarie in tribunale.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.